Una lettera inviata da sei procuratori al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in cui si lancia l'allarme sul funzionamento di 'App', l'applicativo per l'attuazione del processo telematico. Nella missiva, sottoscritta dai capi dei pm di Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Perugia e inviata il 26 gennaio scorso, si afferma che dopo l'entrata in vigore dell'applicativo, "nonostante gli sforzi profusi dagli uffici, il primo segmento telematico sul procedimento di archiviazione, non riesce a decollare". Per i procuratori lo strumento informatico "ha rivelato criticità strutturali che incidono sul buon andamento dell'azione giudiziaria, non consentono di garantire - è detto nella lettera - compiutamente la segretezza interna delle notizie e che lo rendono inidoneo a gestire la complessità dei progetti organizzativi e dell'operatività degli uffici di Procura". Per i sei firmatari "gli effetti sono caduta di efficienza, rallentamento dei tempi di definizione dei procedimenti, inarrestabile formazione di arretrato". I procuratori chiedono al ministro "interventi immediati strutturali e coerenti, diversi dalla alluvionale implementazione di singole modifiche del sistema". Interventi che portino "gli sviluppatori del sistema dentro gli uffici" affinché "possano rendersi conto delle forme dell'azione giudiziaria in concreto e possano introdurre elementi di flessibilità del sistema".
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Giustizia: sei procuratori scrivono a Nordio su criticità App
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