Si chiama Alessio Salvo Caruso l'uomo ferito nel corso di una sparatoria avvenuta nel tardo pomeriggio nel rione Sperone di Palermo in cui invece è stato ucciso Giancarlo Romano, 37 anni, colpito da colpi di arma da fuoco all'addome.
A sparare - secondo una prima ricostruzione - potrebbe essere stata una terza persona. Il fatto è avvenuto nei pressi di via XVII maggio, poco lontano dal trafficato Corso dei Mille. Sul posto gli agenti della polizia di stato e gli investigatori della Squadra Mobile.
Dopo una notte di indagini sono stati fermati dalla polizia padre e figlio che abitano nello stesso palazzo dove è avvenuta la sparatoria. Secondo una prima ricostruzione tutto sarebbe nato da una lite poi degenerata probabilmente legata alla spartizione dei proventi delle scommesse clandestine. Romano e Caruso sarebbero stati inseguiti prima di essere raggiunti dai colpi d'arma da fuoco esplosi da almeno due pistole.
Un nome particolare quello di Romano: era infatti indagato per il favoreggiamento del boss Antonino Lo Nigro, detto ‘u ciolla, il boss accusato di essere "elemento di vertice della famiglia mafiosa di Corso dei mille" e arrestato lo scorso maggio 2022 durante un'operazione condotta dalla procura di Palermo.
Suo cugino, Cosimo, era stato incaricato di procurare l’esplosivo per la strage Falcone, poi aveva fatto anche parte del commando che uccise don Pino Puglisi e aveva organizzato le stragi del 1993.
Di Lo Nigro hanno parlato anche diversi collaboratori di giustizia tra cui Vito Galatolo, Sergio Macaluso, Francesco Colletti e Antonino Pipitone.
Il 24 aprile 2020 il ritorno in libertà e "da quel momento - sostengono gli inquirenti - Lo Nigro grazie anche alla preziosa collaborazione dei suoi più fidati collaboratori, tra i quali Giancarlo Romano e Piero Mendola, riprendeva il territorio".
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