"La libertà è un bene comune"
Mafie e corruzione mali da estirpare. Lo ha detto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, nel corso dell'incontro "Facciamo pace", organizzato nella sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma dal Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani e che riunisce cento città italiane nell'impegno per la pace nel mondo. "Auguro a tutti di essere malati di pace. E' una malattia da non guarire perché ci rende più umani. Il male esiste, ed esiste anche qui in casa nostra, nel nostro Paese. Bisogna nominarlo, riconoscerlo e affrontarlo. Per me è importante sottolineare i mali di cui parliamo da 150 anni, che sono le mafie e corruzione. Ma parlare di loro vuol dire anche parlare di libertà - ha aggiunto Ciotti -. La libertà è un compito e una responsabilità. La libertà è il primo dei beni comuni per una vita dignitosa. Chi è povero non è libero. In un paese con 6 milioni di persone in povertà assoluta c'è bisogno di libertà per chi è senza casa e non ha accesso ai diritti fondamentali, come istruzione e salute. Bisogna impegnare la nostra libertà per liberare chi libero ancora non è. Sono 150 anni che parliamo di mafia, e questa è tornata più forte di prima. I boss ora sono diventati manager e imprenditori. Sparano di meno, ma il crimine continua a esserci. Oggi è l'indifferenza che fa la differenza nel nostro Paese. L'80 per cento dei familiari delle vittime di mafia non conosce la verità. Bisogna estirpare il male alla radice". E poi ancora, proseguendo il suo intervento, ha aggiunto: "Non si può affrontare lo scandalo delle disuguaglianze e delle povertà promuovendo strategie differenziate. L'autonomia non può essere differenziata perché la libertà è un bene comune". "C'è il rischio che si creino piccole patrie regionali, ciascuna egoisticamente tesa a diffondere e alimentare i propri interessi, ciascuna in competizione con gli altri. Non possiamo permettere tutto questo".
Secondo don Ciotti sulla lotta alla mafia "il coinvolgimento dei ragazzi, ascoltarli e dare loro gli strumenti di conoscenza, e' fondamentale. La conoscenza spesso e' di superficie, ma c'è anche tanta voglia dei ragazzi di conoscere e approfondire e mettersi in gioco". "Oggi - ha ribadito - sono qui con Cgil, Cisl e Uil in un momento di riflessione, ieri abbiamo incontrato anche i sindacati nel mondo della scuola. Sono tanti i momenti nel Lazio di preparazione, anche per dare maggiori strumenti di conoscenza e consapevolezza, in vista della giornata della memoria e dell'impegno: da ogni parte d'Italia verranno i familiari di tutte le vittime innocenti della violenza mafiosa, tante associazioni e speriamo tanti cittadini. In questi giorni ci sono tanti incontri dentro le scuole. Il coinvolgimento dei ragazzi, ascoltarli e dare loro gli strumenti di conoscenza è fondamentale. La conoscenza spesso è di superficie, ma c'è anche tanta voglia dei ragazzi di conoscere e approfondire e mettersi in gioco. Questa mattina eravamo anche con i Comuni della pace in Campidoglio, dove è stato inserito anche questo momento di preparazione in vista del 21 di marzo perché c'è una guerra da oltre 150 anni nel nostro Paese alla mafia e alla corruzione".
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