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Avrebbe sottratto e fatto avere ai familiari del boss della Kalsa, Luigi Abbate, detto Gino u Mitra, un hard disk con informazioni su una indagine di mafia Felice Leto, il commesso giudiziario arrestato al termine di una indagine della Dda del capoluogo. Leto, a cui si contesta il reato di favoreggiamento, avrebbe preso l'hard disk dal fascicolo che era incaricato di trasportare da un ufficio all'altro della procura e l'avrebbe fatto avere al nipote del capomafia. L'uomo è un addetto al trasporto dei fascicoli dalle segreterie dei Pm agli altri uffici del Tribunale che, secondo l'accusa, avrebbe illegittimamente consultato i procedimenti, fotografato e diffuso atti coperti dal segreto, portato all'esterno fascicoli, informato i diretti interessati su indagini in corso su intercettazioni avviate arrecando un grave danno a diverse inchieste. La notizia dell'esecuzione dell'ordinanza è stata diffusa, con una nota, dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia. Dalle indagini, delegate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo alla Squadra mobile della Questura e alla sezione di Polizia giudiziaria della Polizia di Stato, il commesso giudiziario, proveniente dal bacino dei precari regionali, "appare essere divenuto il punto di riferimento per i diversi soggetti del circuito criminale palermitano che intendono verificare l'esistenza e lo stato di indagini a loro carico". "L'operazione odierna, comprensiva di diverse perquisizioni domiciliari resasi urgente e necessaria per la tutela di numerose e importanti investigazioni, - conclude la nota del procuratore de Lucia - fa parte di una più ampia attività, da sempre prioritaria per la Procura di Palermo, volta a salvaguardare la riservatezza delle delicatissime indagini trattate e, quindi, alla individuazione di 'talpe' che, ciclicamente, cercano di interferite nella corretta amministrazione della giustizia".

Foto © Paolo Bassani

  

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