L’appello: “Non potrò più fare fiere o sagre, se potete aiutatemi acquistando alcune mie ceramiche”
“La mia salute è peggiorata. Sono stato in osservazione al pronto soccorso per un innalzamento di pressione per me pericolosissimo dopo 3 infarti. I medici mi hanno suggerito tassativamente di evitare fiere o sagre per non mettere sotto pressione ancora di più il cuore già molto provato e affaticato”. Non potrà più partecipare a fiere o mercatini Bennardo Mario Raimondi, artigiano, ceramista, presepista e scultore palermitano vittima di usura. Con una e-mail inviata alla nostra redazione, l’artista ha voluto aggiornare la cittadinanza che lo sostiene circa le sue condizioni di salute, purtroppo, aggravatesi nell’ultimo periodo.
Erano i primi del duemila quando ha dovuto affrontare quella rete di usura che lo aveva inghiottito costringendolo a licenziare i suoi 12 dipendenti e a vendere perfino i macchinari della sua attività. Raimondi, sull’orlo della disperazione, ha però trovato la forza di denunciare nel 2006, divenendo testimone di giustizia ed entrando, però, nel mirino della mafia, che ha iniziato a perseguitarlo con una serie di intimidazioni e minacce che gli hanno causato un forte isolamento. Da tempo si trova in una gravissima situazione familiare con il lavoro che ormai latita e tante difficoltà da affrontare.
Con questa e-mail, scrive, “esorto chi può a sostenermi”. “Ora siete voi la mia speranza - continua -. Potete aiutarmi anche nel piccolo comprando qualche ceramica. Purtroppo i guai e i dispiaceri hanno toccato la mia salute che ogni giorno scema sempre di più”.
Pochi giorni fa, con un’altra mail, ha voluto dire la sua in merito allo stupro di gruppo che si è verificato al Foro Italico di Palermo ai danni di una giovane ragazza. “Penso a quella ragazza che ha subito violenza nella mia Palermo - aveva scritto -, e dopo aver subito, dopo avere avuto il coraggio di denunciare per tutelare la sua vita e quella dei suoi familiari ha dovuto lasciare la sua città. Ecco cosa ci porta questa società malata: chi subisce viene discriminato e viene violentato di nuovo. È la stessa cosa che è successo a me dopo essere stato vittima della mafia dopo avere avuto il coraggio di denunciare, dopo aver perso tutto e tutti”. “Anche oggi vengo isolato e discriminato, anche dalle istituzioni e dalle associazioni varie - aveva concluso la lettera -. Forse l’unico sbaglio che ho fatto è stato rimanere a Palermo in una città dove vengo discriminato isolato e umiliato. Una città in cui non vengo ricevuto nemmeno dal vescovo o dal sindaco. Anche i giornalisti spesso evitano di scrivere su di me. Questo è il risultato di una città dove nulla è cambiato, dove la società è rimasta malata come tanti anni fa anche se ci sforziamo di cambiarla. Ma se non siamo uniti e decisi nulla cambierà”.
Per sostenerlo, lo si può contattare ai seguenti recapiti:
Raimondi Bennardo Mario: tel. 3391327950
Info: bennardomarioraimondi.weebly.com
La pagina facebook.com/bennardo.raimondi
Foto © Deb Photo
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