I rappresentanti Cinquestelle replicano alla Presidente Colosimo
"La presidente della commissione Antimafia Colosimo in una intervista di oggi annuncia che a settembre aprirà un filone investigativo sulle 'stragi di mafia, partendo da quella di via D'Amelio'. E' quello che da prima che si costituisse la commissione chiede il Movimento 5 Stelle, ma con un approccio molto diverso. In base alle sue parole, Colosimo sembra volersi concentrare solo sull'uccisione di Paolo Borsellino e, non a caso, definisce 'di mafia' le stragi. Invece gli attentati del '92 in Sicilia e quelli continentali del '93 devono essere analizzati in modo unitario, hanno un'unica matrice terroristica eversiva, Cosa Nostra non ha agito da sola". Lo affermano in una nota i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nella commissione parlamentare Antimafia Stefania Ascari, Federico Cafiero de Raho, Francesco Castiello, Michele Gubitosa, Luigi Nave e Roberto Scarpinato. "E' proprio su questo aspetto che si deve indagare: ci sono elementi investigativi consolidati che mostrano come si concretizzò un progetto di destabilizzazione politica e istituzionale con un ruolo di primo piano dei servizi segreti deviati, della destra eversiva e della massoneria. In quel disegno la mafia era solo un tassello, convergente per interessi e deputata all'esecuzione materiale". "Se invece in commissione Antimafia si vogliono accreditare tesi interessate già smentite dalle indagini della magistratura o rivelatesi depistaggi, al pari della fasulla pista palestinese che altri esponenti di Fdi vogliono ancora mettere in mezzo per la Strage di Bologna, per noi è inaccettabile e lo denunceremo in ogni sede. Quelle tesi le conosciamo bene, hanno dietro suggeritori interessati e non fanno altro che rialzare il polverone che tiene lontani dalla verità: escludono il coinvolgimento nella strage di via D'Amelio di apparati statali e riducono tutto a interessi economici su cui si sarebbero ritrovati Cosa Nostra e alcuni imprenditori. Questo non è quello che dicono i riscontri emersi in anni di lavoro della magistratura, in cui alla fatica delle indagini si sono aggiunti i mille ostacoli dei depistaggi".
Foto © Imagoeconomica