"La scelta del Governo Meloni di tagliare dai fondi del PNRR trecentomilioni di euro previsti per i beni confiscati è una decisione tanto grave quanto incomprensibile". E' la considerazione del testimone di giustizia, Ignazio Cutrò, da anni impegnato con le sue denunce nella lotta alla mafia. "Come cittadino e testimone di giustizia - ha aggiunto - considero la decisione del governo una scelta scellerata e condivido pienamente la denuncia di Libera. Qualche giorno fa, in un articolo pubblicato sul quotidiano "Il Tempo" si accusava don Ciotti di resa alle mafie, di ammissione di sconfitta e persino di insultare i siciliani e i calabresi solamente per aver sottolineato come il progetto sul ponte dello stretto faccia gola a Cosa Nostra e 'Ndrangheta. Auspico che gli autori dell'attacco a don Ciotti sappiano essere onesti nel denunciare, questa sì, la scelta vergognosa del Governo e della maggioranza di tagliare i fondi PNRR sui progetti per valorizzare i beni confiscati alle mafie. Dapprima il rifiuto di incontrare i testimoni di giustizia, poi il concorso esterno e oggi il taglio dei fondi per i beni confiscati. Il Governo spieghi in Parlamento e al Paese se la lotta alle mafie è una priorità perché noi, ad oggi, non lo abbiamo capito".
Foto © Imagoeconomica

Cutrò: ''Taglio da trecentomilioni sui beni confiscati? Incomprensibile scelta del governo Meloni''
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