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Il sacerdote: “La politica dovrebbe dare un colpo d’ala, invece si autoassolve da tutto anche dal consumo di droga”

I politici dovrebbero essere lì per dare futuro e speranza, per cambiare il mondo in meglio. Invece non riescono a farlo neanche con sé stessi. Il problema non è se drogarsi sia reato o no. La vera domanda è perché questa gente fa politica? Con quali fini? Non credo per l’interesse della comunità”. A dirlo è padre Cosimo Scordato, sacerdote di Palermo commentando a La Repubblica lo scandalo che ha investito l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Secondo la procura Miccichè si è rifornito più volte dallo chef Mario Di Ferro, titolare del ristorante per vip “Villa Zito”. Di Ferro è stato arrestato, Micciché no e non risulta nemmeno indagato. Ma in molti non si sono risparmiati nel criticare tale condotta disdicevole (che il senatore di Forza Italia continua a rinnegare). Tra questi anche padre Scordato. “Mi chiedo con chi abbiamo a che fare. Chi sono questi signori che ci governano. Dovrebbero lavorare per dare speranza e futuro ai cittadini, alle nostre comunità. Quel futuro che adesso molte persone, soprattutto molti giovani, non riescono più a immaginare. I ragazzi non intravedono un progetto, una possibilità di realizzare la propria personalità. La colpa è soprattutto della politica che li ha dimenticati”, ha affermato.
Il problema dell’imitazione è terribile e questa società ormai sembra consentire qualunque cosa.
Ma c’è anche un elemento perverso: da una parte ci sono ragazzi devastati dalla dipendenza, costretti a rubare o prostituirsi per procurarsi la dose, per continuare a distruggersi. Dall’altro c’è il delirio di onnipotenza di chi crede di potersi permettere tutto, anche questa finta spinta energetica. E non vuole rendere conto non solo ai cittadini ma neanche a sé stesso. Però anche dietro il delirio c’è la fragilità della persona
”, ha chiosato.
Secondo padre Cosimo Scordatola politica dovrebbe dare un colpo d’ala, invece si autoassolve da tutto anche dal consumo di droga”. “Dovrebbe combattere i criminali che guadagnano sulla morte e che invece anche i politici che hanno quel ‘vizio finiscono per finanziare. Poi dovrebbe essere la prima istituzione non solo a vigilare ma a creare alternative. Non basta condannare ma bisogna costruire per prevenire questo rifiuto alla vita che è la droga”.
Alla domanda se la politica ormai cerca il consenso con le stesse armi del consumismo il sacerdote ha risposto: “Si, utilizza la manipolazione della società, trasforma bisogni che a volte sono anche legittimi in specchietti per le allodole, in slogan per avere voti. Il problema sono proprio loro, i politici non ci stanno facendo sognare nulla, non stanno facendo sognare i nostri giovani che finiscono per ripiegarsi su sé stessi. Una tragica autodistruzione della quale la politica non si rende conto, anzi la alimenta difendendo sé stessa, togliendo ogni limite etico. Non c’è più argine a nulla e ciò equivale a togliere le ali alla società, non si può più volare alto”, ha concluso.

Foto © Paolo Bassani

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