La Rai, in base al testo del nuovo contratto di servizio approdato lunedì in Cda, non sarà più obbligata a realizzare e valorizzare programmi di giornalismo di inchiesta.
La bozza sarà messa ai voti il 3 luglio in Cda, per poi passare al vaglio, non vincolante, della commissione di Vigilanza.
Lo riporta il 'Fatto Quotidiano' riportando le parole del conduttore di Report Sigfrido Ranucci: “Il giornalismo d’inchiesta sta vivendo un momento molto particolare. Mi risulta che il contratto di servizio presentato ora sia stato privato di una parte che riguardava la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta”, ha detto Ranucci intervenendo su Radio1. “Se questo fosse vero, sarebbe gravissimo, perché a scrivere il contratto è stato il ministero del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, oggetto di un’inchiesta di Report”, ha aggiunto il giornalista.
Viale Mazzini replica con una nota che si tratta di “polemiche prive di fondamento. Il contratto deve ancora essere oggetto di discussione. Inoltre, all’interno dei prossimi palinsesti la Rai ha incrementato i programmi d’inchiesta per quantità e ore, a partire da Report”.
Ma nel vecchio contratto, sotto la categoria obblighi specifici, si parlava di “valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica d’inchiesta”. Clausola che ora non c'è. Il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani, ha fatto notare anche come nel nuovo contratto “manchi pure il punto sul favorire la coesione sociale, come anche, tra i principi generali, è stato eliminato il comma sull’accoglienza e l’inclusione”.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
Foto © Imagoeconomica
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