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"Chiederemo, come l'anno scorso, che vengano chiuse le indagini sulla strage di Ustica, troppo lunghe. La magistratura sta facendo poco, devo dire, e c'è poca collaborazione anche da parte dei Governi della Repubblica, della diplomazia. Bisogna rendersi conto, ormai, che se non ci arriva la magistratura ci deve arrivare la politica, a farsi dire chi ha abbattuto quell'aereo". Parole di Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica, in vista delle celebrazioni del 43esimo anniversario della tragedia, che causò la morte di 81 persone in viaggio tra Bologna e Palermo su un DC-9 della compagnia Itavia, in una sera di inizio estate del 1980. Fu un episodio di guerra aerea, come ricordato dal giudice Rosario Priore nella sua sentenza ordinanza del 1999. 
"Gli enti locali e le istituzioni territoriali, oltre ad alcuni protagonisti privati, sono sempre al nostro fianco. Abbiamo messo insieme un programma che oltre allo slogan, Ustica non si dimentica, ha voluto usare altri ingredienti, quelli della collaborazione e dell'invenzione. Vogliamo raccontare ancora una volta che la nostra battaglia, per sapere anche l'ultimo pezzo di verità, continua", rimarca Bonfietti, oggi all'illustrazione del cartellone 2023 in Comune. Da un lato, quindi, Bonfietti sprona a concludere le indagini (riaperte nel 2008 dopo che Francesco Cossiga aveva attribuito alla Francia la responsabilità della strage) e indicare i colpevoli, dall'altra Bologna vuole tener viva la memoria attingendo ai linguaggi artistici contemporanei, partendo dal Museo per la Memoria di Ustica dei Musei Civici. Non manca inoltre l'autobus di Tper personalizzato, dedicato alla memoria di Ustica ed esposto ieri mattina in piazza Maggiore, che girerà un mese con la scritta nera su fondo giallo "Ustica non si dimentica". 
Oggi alle 11.30, intanto, a palazzo d'Accursio il sindaco Matteo Lepore incontrerà i parenti delle vittime (con collegamento streaming sul canale YouTube del Comune), ma la rassegna appunto proseguirà con diversi appuntamenti fino al 10 agosto. "Vogliamo sapere - insiste Bonfietti - chi ha potuto abbattere un aereo civile in tempo di pace, specialmente dopo che Francesco Cossiga nel 2008 ha cominciato a dire che i responsabili furono i francesi, che il generale Santovito telefonò in tempo reale a Gheddafi per dirgli che non avrebbe dovuto essere presente in quella zona, per raccontare che il pilota dell'aereo francese si suiciderà una volta giunto sulla sua portaerei. Tutte queste cose sono state raccontate anche ai magistrati, Cossiga le ha dette sotto giuramento e si sono riaperte le indagini, tuttora in corso". 
Anche Lepore, in conferenza, conferma che nascerà una Fondazione per la memoria di Ustica e ricorda con disappunto come le verità 'alternative' su Ustica, così come quelle sulla strage alla stazione del 2 agosto 1980, "siano sempre pronte a riaffiorare, in un clima politico peraltro non particolarmente favorevole: bisogna avere rispetto e serve più impegno istituzionale - bacchetta il sindaco - sulle verità riconosciute dalle sentenze". Sulla desecretazione degli atti, Bonfietti ricorda che "esiste alla presidenza del Consiglio un comitato scientifico, cui partecipano presidenti o delegati delle associazioni di familiari delle vittime delle stragi di terrorismo. Il comitato ha funzionato fino al precedente Governo, del premier Draghi, e la direttiva Renzi è diventata la direttiva Renzi-Draghi. Il lavoro continua, anche se purtroppo col nuovo Governo c'è stata soltanto una prima riunione del comitato". Puntualizza ancora Bonfietti: "Ci stiamo un po' lamentando, dunque, anche perché da parte dell'attuale Governo manca pure una presa di posizione chiara sul rapporto che prima avevamo col Miur, che aveva firmato un protocollo con tutte le associazioni per fare attività di memoria, con studenti e scuole. È il primo anno che non esiste un lavoro con le scuole, proprio per questo motivo. E bisogna rinnovare inoltre gli stanziamenti per la digitalizzazione degli atti di Ustica, in corso al Tribunale di Roma. Il nuovo Governo non li ancora rinnovati. Questi atti- rimarca la presidente dell'Associazione dei familiari di Ustica- servono per scrivere la storia, per far sì che queste carte arrivino agli storici".

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