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Presentato a Casa Memoria Impastato “Ninna nanna” scritto dalla giornalista. Ospite anche la Principato

"Ninna nanna" di Rita Mattei è molto più di un semplice romanzo. È il giusto connubio tra amore e mafia. Una storia vera, anche se romanzata, di mafia e mafiosi. Una storia dura, spietata, disperante. È il racconto alternativo dei corleonesi dagli occhi di una donna innamorata, forse, dell'uomo sbagliato. Non una donna qualunque, ma Vincenzina Marchese. È lei che parla in quanto figlia ma anche moglie di mafiosi. È lo sguardo di una donna all'interno di un contesto fortemente mafioso raccontato senza retorica alcuna. Una giovane consapevole del sentimento che provava per il boss Leoluca Bagarella, fratello di Antonietta, la fedelissima moglie di Totò Riina. Un amore per il quale poi si tolse la vita impiccandosi.
Ed è questo il fil rouge che lega le oltre 400 pagine di romanzo scritto da Rita Mattei, storica giornalista Rai che ha raccontato per 40 anni la mafia e i suoi cambiamenti. Un libro presentato ieri pomeriggio a Casa Felicia, a Cinisi, in collaborazione con “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” in cui, assieme all’autrice, erano presenti anche Luisa e Giovanni Impastato, la giornalista e scrittrice Daniela Tornatore, Nadia Furnari dell’Associazione Antimafie Rita Atria e Teresa Principato, magistrata ed ex procuratrice aggiunta di Palermo che ha indagato anche sulla mafia trapanese e su Matteo Messina Denaro.


ninna nanna libro

La protagonista di questa storia è una donna complessa e piena di contraddizioni. Per questo non ne ho voluto fare un’eroina. Ma è stata una donna che ha avuto il coraggio di interrogarsi e di darsi delle risposte, anche se scomode, da un certo momento della sua vita in poi”, ha detto l’autrice. “All’inizio della sua vita, per anni, come succede a molte donne non solo di mafia, anche in presenza di segnali chiarissimi non si intravede il pericolo. Noi non vogliamo vedere quello che non ci fa piacere, le cose scomode e comunque non si vede fino a quando non c’è consapevolezza”, ha detto Mattei in merito alla vita che avrebbe vissuto con la storia d’amore per Bagarella. “Una storia che non riguarda solo Carmelina (figura che nel libro rappresenta Vincenzina Marchese, ndr), bensì molte persone dentro e fuori dalla Sicilia, che per tanti anni, e in parte ancora oggi, non vogliono vedere - ha aggiunto -. Ora ufficialmente va tutto bene. Per esempio, la mafia non spara più quindi è stata sconfitta. Secondo me, invece, la mafia fa più affari di sempre e non ha bisogno di sparare. Sono stati arrestati tutti i grandi latitanti, è vero. Ma è altrettanto vero che resta latitante la verità a distanza di 31 anni dalle stragi”.


pres ninna nanna mattei 2


Quella di Carmelina è una storia d’amore struggente. Alla base del loro matrimonio “sicuramente c’è l’amore, ma è stato celebrato secondo i canoni della mafia”, ha commentato Teresa Principato. “A cosa servivano i matrimoni e in particolare questo matrimonio se non allargare ancora di più il potere dei Marchese da una parte e dei Bagarella dall’altra? - ha detto - Lei proviene da una famiglia mafiosa d’hoc, mentre lui è il secondo dopo Totò Riina, un killer molto spietato”.
A volte le storie ci chiedono di essere raccontate perché ci restano dentro. E poi questa storia è stata avvolta nel mistero per tanto tempo perché molto si è saputo dopo che Tony Calvaruso ha deciso di collaborare con lo Stato”, ha concluso l’autrice. Una storia che Rita Mattei è riuscita a “raccontare senza retorica e senza il solito birignao dei libri di mafia che tutti conosciamo” ha sottolineato la Principato. Un merito dovuto al fatto che Rita Mattei, in quanto giornalista, “è stata presente alla Procura di Palermo per ogni fatto delittuoso, più o meno grave, sul quale ha scritto - ha aggiunto l’ex magistrato -. Ecco, dunque, la sua capacità a scrivere le cose vere andando nei luoghi in cui gli episodi violenti erano avvenuti. Da questa sua esperienza ne è derivata la capacità di scrivere un libro scorrevole. Rita Mattei accoglie la realtà dei fatti e la immortala in un foglio con grande maestria”.

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