I Carabinieri del Comando provinciale di Bari stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare a carico di numerosi indagati, accusati di appartenere a un sodalizio criminale operante nei quartieri San Pio (Enziteto), Santo Spirito e Palese di Bari, dedito alle estorsioni con modalità mafiose. Gli arresti sono in corso contestualmente in diverse località di Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Le indagini sono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della procura del capoluogo pugliese. Maggiori dettagli sull'operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa in programma nella procura di Bari alle 10.30, con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Bari, del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia e del comandante provinciale dei Carabinieri di Bari. Lavorazioni gratuite da effettuare su auto a bordo delle quali c'erano persone armate e pretestuosi risarcimenti per lavori di riparazione eseguiti male sono solo alcune delle attività estorsive portate avanti dall'articolazione "Enziteto" del clan Strisciuglio, operante nei quartieri di Bari San Pio, Santo Spirito e Palese: questa mattina dodici di loro sono stati arrestati dai carabinieri (sette già in carcere, uno al quarantuno bis), sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, perché ritenuti responsabili di estorsione continuata in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Le indagini, partite a febbraio scorso, hanno consentito di raccogliere indizi di colpevolezza in merito alle attività poste in essere dal clan, facente capo a Saverio Faccilongo, detto "benzina", che nel corso degli anni, in modi e tempi diversi, consapevole della condizione di assoggettamento e omertà che genera nella popolazione l'adesione a tale consorteria, poneva in essere azioni estorsive con modalità di condotta tipiche dell'associazione mafiosa. In particolare, dopo aver richiesto ed ottenuto mano d'opera di ripristino della carrozzeria dei propri veicoli, anziché pagare, dopo qualche giorno, ritornavano lamentandosi della scarsa qualità dei lavori, pretendendo non solo di non pagare nulla, ma addirittura la consegna di denaro. Nel corso delle attività, già a febbraio scorso, i carabinieri avevano arrestato due persone in flagranza di reato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto un terzo indagato
Fonte: Agi