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Con l'accusa di avere favorito la latitanza del marito, Gianluigi Troiano, 30 anni di Vieste, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di una donna 23enne, moglie del latitante. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione del Riesame delle misure cautelari del Tribunale di Bari, dopo il rigetto del ricorso per Cassazione, su richiesta della Dda del capoluogo. Troiano, evaso dai domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, circa un anno e mezzo fa, è stato inserito nella lista dei primi 100 latitanti di massima pericolosità in Italia. L'accusa nei confronti della donna è di favoreggiamento aggravato dall'agevolazione dell'associazione mafiosa. Gli investigatori hanno ricostruito le attività illegali della donna, nell'ambito delle ricerche del 30enne di Vieste, evaso da Campomarino (Campobasso). Il pregiudicato era stato sottoposto alla misura cautelare dal gup del tribunale di Bari per reati di criminalità organizzata di matrice mafiosa. La donna, in particolare, in concorso con altri due uomini già destinatari nel dicembre scorso della misura della custodia cautelare in carcere con la stessa contestazione, avrebbe fornito appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a favore del marito, aiutandolo in questo modo a sottrarsi alle ricerche dell'Autorità Giudiziaria, il tutto, sempre secondo le contestazioni degli inquirenti, con l'aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l'associazione mafiosa di appartenenza, riconducibile a Marco Raduano, quale articolazione operativa a Vieste del clan Lombardi-Ricucci-Latorre, evitandone così l'arresto e consentendo inoltre al gruppo criminale di poter fare affidamento sullo stesso per continuare ad operare sul territorio. Sono tuttora attivamente in corso da parte dei militari dell'Arma le indagini per il rintraccio del super latitante Troiano, nonché ulteriori accertamenti per verificare l'eventuale coinvolgimento di altre persone ritenute vicine al pregiudicato viestano nella attività di favoreggiamento. 

Foto © Imagoeconomica

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