Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

''La Stampa'' intervista la nipote di Peppino: “Perplessa dall’antimafia dell’apparenza. Arresto MMD è solo un punto di inizio”

Forza Italia conta ancora oggi al suo interno soggetti che sono diventati interlocutori della mafia. Mi chiedo come mai Caterina Chinnici abbia scelto di entrare in quel partito”. Lo ha affermato Luisa Impastato durante l’intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa” a margine della seconda giornata del Festival Internazionale dell’Antimafia promosso da WikiMafia. In occasione del 45esimo anniversario dalla morte di suo zio Peppino Impastato, il fondatore di “Radio Aut” che denunciava i crimini dei boss mafiosi di Cinisi, Luisa Impastato non ha infatti nascosto lo stupore, forse anche un pò di amarezza, dovuta alla scelta della figlia del magistrato Chinnici, Caterina Chinnici, che dal ramoscello del PD si è spostata verso la bandierina di Forza Italia: un partito in odor di mafia fondato da Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri, quest'ultimo, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente indagato insieme a Berlusconi dalla Procura di Firenze sulle stragi di mafia avvenute nel ‘93. Difficile dunque biasimare le “perplessità” espresse da Luisa Impastato ai microfoni del quotidiano “La Stampa”. “Da lei, per via della sua storia, non me l’aspettavo proprio. Suo padre Rocco è stato sempre al nostro fianco - ha ricordato -. Ed è stato il primo a individuare la matrice mafiosa nella morte di Peppino”.
Le perplessità e le critiche sono state rivolte anche al mondo dell’antimafia, sempre più attento alla forma e sempre meno alla sostanza. “Non lo vedo bene ultimamente. Si tende a proporre e poi non fare, i programmi di enti e associazioni dovrebbero essere coerenti con gli impegni presi. Da un lato ci sono tante strumentalizzazioni, dall’altro si tende a costruire dei simboli. Concentriamoci di più sui cambiamenti, sulla costruzione di una coscienza collettiva”. Si è detta molto più ottimista riguardo alle giovani generazioni, costrette ad “assumersi la responsabilità del passato che li ha preceduti”, per questo motivo sarebbe opportuno fare il necessario per metterli “in condizione di farsi carico del futuro e del presente”. Durante l’intervista, Impastato ha anche condiviso alcune parole sull’arresto di Matteo Messina Denaro e sulla pericolosa tendenza a banalizzare il fenomeno mafioso: “Si pensa che dall’arresto di Messina Denaro siano finiti giochi ma averlo preso non è certo un punto d’arrivo, ma d’inizio. Un’occasione per riflettere e mettere in discussione quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare nel contrasto alla criminalità organizzata”. Infine, la nipote di Peppino Impastato ha anche ricordato che Cinisi è diventata la città di suo zio anche se “c’è ancora qualcuno del posto che fa resistenza”. Una circostanza triste, proprio come la scelta politica, dunque legittima, di Caterina Chinnici che ha deciso di abbandonare il PD perché “troppo di sinistra”. Dunque, almeno secondo il pensiero politico di Chinnici, meglio la bandierina. Chissà, forse perché dà sicurezza, forse perché identifica, forse perché piace, ecco, strano a dirsi ma a qualcuno Forza Italia piace.

Foto © Pietro Calliagaris

ARTICOLI CORRELATI

Peppino Impastato 45 anni dopo, il 9 maggio il corteo

Caterina Chinnici tradisce il Pd per Berlusconi: la Schlein è ''troppo di sinistra''

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos