"Le parole hanno sempre un peso e a volte sono soggette a più interpretazioni. Questa gratuita e ingiustificabile dichiarazione di Descalzi ci ha lasciati attoniti, la nostra 'scorta mediatica' vale a dire i tanti cittadini che seguono con noi la dolorosa vicenda di Giulio, ci hanno subito trasmesso la notizia condividendo le nostre perplessità".
A parlare sono Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, in un'intervista al quotidiano La Stampa. I due commentano le parole dell'amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi che venerdì, sul palco della convention di Forza Italia, si è speso in parole di gratitudine per il governo di Al Sisi: "L’Egitto ci ha aiutato rinunciando ai suoi carichi quest'estate per mandarli in Italia per riempire gli stoccaggi. Questi sono Paesi a cui se dai, ricevi".
"Perché Descalzi parla ora di una rinuncia da parte di Al Sisi (ma semmai avrebbe dovuto dire 'del popolo egiziano') dei suoi carichi di questa estate?", si chiedono i genitori del ricercatore ucciso in Egitto, "e questo messaggio a chi è rivolto? Che cosa voleva dire effettivamente con 'questi sono Paesi a cui se dai ricevi'? A quali Paesi si riferisce, alle dittature? E cosa dai e cosa ricevi? L’amministratore delegato di Eni certamente riceve e può esultare per la sua ininterrotta e inossidabile amicizia col dittatore Al Sisi. Ma cosa abbiamo ceduto, a cosa abbiamo rinunciato noi tutti in cambio di questa loro amicizia?". Su come dovrebbe reagire il governo i coniugi Regeni affermano: "Noi, e con noi migliaia di cittadini, esigiamo che il governo crei con celerità le condizioni affinché si possa celebrare in Italia il processo contro i quattro imputati per il sequestro, le torture e l’omicidio di Giulio. Finora il governo ha voluto credere alle varie promesse del dittatore Al Sisi di 'collaborazione e di rimozione di ostacoli'". E concludono: "A volte ci siamo chiesti se i veri ostacoli, per quel dare e ricevere a cui fa riferimento Descalzi, potremmo essere proprio noi con la nostra incessante richiesta e, a questo punto, pretesa, del diritto alla Verità e alla Giustizia per nostro figlio".
Foto © Imagoeconomica
Caso Regeni, i genitori: ''Attoniti per parole Descalzi, pretendiamo verità per Giulio''
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