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"La trentennale latitanza di Messina Denaro è stata indubbiamente favorita dalla contestuale latitanza di quella politica che non ha capito, o ha finto di non capire, che le mafie non si contrastano solo con le indagini e gli arresti, ma prima ancora con le politiche sociali e il superamento di un modello economico che è stato per tutte le mafie, nazionali e internazionali, terreno di conquista e di razzia". Sono le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie, raggiunto dall'agenzia di stampa LaPresse alla vigilia della XXVIII Giornata della memoria e dell'impegno delle vittime di mafia. 
Il prete ha commentato la lunga latitanza e l'arresto dell'ex superlatitante: "C'è una convergenza stretta tra crimine mafioso, reato economico e diserzione etica della politica. Non si tratta quindi di pensare in termini di ulteriori, singole, clamorose catture, perché le mafie - non solo Cosa Nostra - non sono più riducibili ai loro 'capi'". Infine ha concluso: "E' il sistema che va debellato, al di là dei singoli arresti". 

Foto © Imagoeconomica

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