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Commissione parlamentare anche per Mirella Gregori, sua sorella Maria Antonietta: "Finalmente usciamo dall’ombra”

Ho sempre avuto un atteggiamento positivo, tuttavia, questa volta sono fermamente convinto che la strada sia quella giusta. A giugno saranno trascorsi 40 anni dalla scomparsa di mia sorella Emanuela e questa è la prima volta in cui Vaticano e Stato italiano provano a collaborare; sono certo che qualcosa verrà fuori. Il Vaticano non può restare ancora altri mesi in silenzio”. Queste le parole che il fratello di Emanuela Orlandi, Pietro, ha pronunciato durante la trasmissione “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia Tv. Intanto, nonostante siano trascorsi quasi due mesi da quando il Vaticano ha riaperto le indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, lo stesso Pietro Orlandi insieme al suo legale, l’avvocato Laura Sgrò, hanno fatto sapere di essere ancora in attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Santa Sede.

Sul caso che ha indebolito ulteriormente l’immagine di una Chiesa che perde sempre più fedeli, nonostante l’ottimismo espresso da Pietro Orlandi, permangono ancora molti dubbi e perplessità. “Percepisco come una svolta positiva il fatto che ci sia l’interesse da parte di due istituzioni sulla sparizione di mia sorella Emanuela - ha sottolineato Orlandi -, tuttavia, resta il fatto che il Vaticano, per 40 anni, ha fatto di tutto per nascondere la verità e, Papa Francesco, per dieci anni ha mantenuto lo stesso silenzio che hanno avuto i suoi predecessori. Per i fedeli, Papa Francesco è il rappresentante di Cristo sulla terra - ha ribadito Pietro Orlandi - e gli insegnamenti di Cristo sono ‘verità e giustizia’; due parole che non sono mai riuscite a penetrare le mura del Vaticano. Per questo motivo ritengo che il Santo Padre dovrebbe seguire questi stessi insegnamenti per dare finalmente giustizia a Emanuela. Ci aiuti quindi ad arrivare alla verità e a dare giustizia a questa ragazzina che non merita di essere ‘sospesa’ in questa situazione da 40 anni”.

Alle parole di Pietro Orlandi si aggiungono anche quelle dell’avvocato Laura Sgrò: “Non si può passare metà della propria vita a cercare un congiunto - ha ribadito il legale della famiglia Orlandi-. Il mio invito a Papa Francesco è quello di aprire i cassetti e consegnare quello che di fatto il Vaticano sa della sparizione di Emanuela Orlandi. Siamo ancora in attesa di essere chiamati dal pm Diddi, visto che non siamo ancora stati ascoltati. Ad ogni modo, noi troveremo Emanuela, ne sono fermamente convinta”.

Intanto, il “Corriere della Sera” ha fatto sapere che Maria Antonietta Gregori, sorella maggiore di Mirella Gregori, la cui scomparsa sarebbe collegata a quella di Emanuela Orlandi, ha espresso parole di fiducia e ottimismo nei confronti della commissione d’inchiesta che sta provando a fare luce anche sulla scomparsa di sua sorella, avvenuta a Roma il 7 maggio del 1983. “L'onorevole Silvestri mi ha assicurato che la commissione d'inchiesta si occuperà a pieno titolo anche di mia sorella e per me, mio marito e i nostri tre figli, che non hanno mai conosciuto la loro zia - ha ricordato Gregori -, è un grande sollievo. Spero con tutto il cuore che questa iniziativa servirà a ottenere luce e verità sul nostro caso, da sempre considerato di ‘serie B’. Come famiglia, usciamo finalmente dall'ombra”.

Foto © Imagoeconomica

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