Sono andate avanti per tutta la notte le ricerche delle vittime del naufragio avvenuto all'alba di ieri davanti alla costa crotonese. Ricerche coordinate dalla Capitaneria di porto di Crotone con l'ausilio del Reparto aeronavale della Guardia di finanza e dei Vigili del fuoco e che già questa mattina hanno portato al recupero di altri tre cadaveri che fanno salire la conta delle vittime a 62. Ancora incerto il numero complessivo dei migranti che viaggiavano sul barcone, che secondo le testimonianze dei profughi si aggirerebbe sulle 200 persone. Potrebbero esserci pertanto ancora molti dispersi ad aggravare la tragedia. Le motovedette della Guardia costiera da questa mattina sono coadiuvate dal gruppo sommozzatori mentre si è alzato in volo anche un aereo della stessa Guardia costiera. In prefettura tornerà a riunirsi nelle prossime il Centro coordinamento soccorsi. "È uno degli eventi più tragici a cui abbiamo assistito. Questo ancora una volta sposta il focus e l'attenzione, sul bisogno e sulla necessità da parte delle Nazioni Unite di fare di più. Di fare molto di più affinché si possano prevenire tragedie immani. Così come ha detto anche il Papa: bisogna fare molto di più", ha detto il sottosegretario generale dell'Onu Atul Khare a margine di un incontro a Brindisi, dove è in visita ufficiale, rispondendo alle domande dei giornalisti sul naufragio dei migranti ieri a Crotone.
Fermati tre presunti scafisti
Saranno sentiti nelle prossime ore dagli inquirenti alcuni dei superstiti del naufragio avvenuto ieri davanti la costa del Crotonese. E, oltre al presunto scafista di nazionalità turca già fermato ieri, altre due persone sono state fermate nelle scorse ore e la loro posizione e' attualmente al vaglio degli inquirenti. La procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo plurimi oltre che per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, intende ricostruire le dinamiche della vicenda, a partire dal numero esatto di migranti a bordo dell'imbarcazione, delle modalità in cui è avvenuto il naufragio e soprattutto per accertare le responsabilità dei presunti scafisti che erano al governo del barcone partito quattro giorni fa da Izmir in Turchia.
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