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Tra corruzione, criminalità organizzata e mazzette di denaro trema il mondo del calcio

La magistratura del Belgio nella giornata di ieri ha lanciato un'ondata di perquisizioni, a seguito di un'inchiesta aperta a metà luglio 2022 su una presunta organizzazione criminale, infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e sospettata di ingerenza nella politica dell'Unione e corruzione da parte del Qatar. A dare la notizia in esclusiva sono stati Le Soir e Knack. Due personaggi pubblici, tra cui un ex eurodeputato italiano del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), sono stati arrestati. Questo caso potenzialmente esplosivo, scoppiato nel bel mezzo dei Mondiali di calcio, ha provocato le prime perquisizioni e i primi arresti a Bruxelles, come confermato dalla procura federale: "La polizia giudiziaria federale ha effettuato 16 perquisizioni (in 14 diversi indirizzi) in diversi comuni di Bruxelles. In particolare, a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Bruxelles-Ville. Queste perquisizioni sono state effettuate nell'ambito di un'ampia indagine per presunti atti di organizzazione criminale, Corruzione e riciclaggio di denaro". L'indagine considerata molto delicata, coordinata dalla procura federale, è stata istruita dal giudice Michel Claise, specializzato in materia finanziaria. I compiti investigativi sono stati svolti con la massima discrezione per più di quattro mesi dall'Ufficio centrale per la repressione della Corruzione (OCRC). Gli inquirenti anticorruzione "sospettano che un Paese del Golfo stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo", ha sostenuto la Procura federale, attraverso il pagamento di "ingenti somme di denaro o offrendo doni significativi a terzi che rivestono una posizione politica e/o strategica significativa all'interno del Parlamento europeo". L'accusa non menziona il Qatar. Ma diverse fonti ben informate hanno detto a Le Soir e Knack che è proprio lo stato che ospita la Coppa del Mondo di calcio a essere finito nel mirino. Secondo le informazioni della stampa belga, l'italiano ed ex deputato democratico Pier Antonio Panzeri, il neoeletto segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini, nonché un direttore di una ong e un assistente parlamentare europeo - tutti italiani - risultano indagati e verranno presentati entro 48 ore davanti a un giudice che deciderà sulla convalida del mandato di arresto. La Procura federale ha confermato al quotidiano belga "l'arresto per udienza" - nel procedimento Salduz 4, cioè come indagati e in presenza di un avvocato - di quattro persone "nate nel 1955, 1969, 1971 e 1987". Potrebbero presentarsi di fronte al giudice entro 48 ore, che poi deciderà su eventuali mandati di arresto. Tutti i sospetti hanno, come detto, nazionalità o origine italiana. In pubblico, sono molto attivi nelle associazioni per i diritti umani e nelle ONG. Panzeri è anche presidente di Fight impunity, organizzazione che promuove "la lotta all'impunità per gravi violazioni dei diritti umani" e la giustizia internazionale. Sempre ieri, la sede di Fight Impunity nel cuore di Bruxelles (rue Ducale) è stata tra i luoghi oggetto di perquisizione. Le perquisizioni hanno permesso agli agenti guidati dal giudice Claise di mettere le mani su mezzo milione di euro in contanti, come ha riportato Le Soir. Secondo le informazioni dei media belgi, questi 500mila euro in contanti sono stati scoperti nella residenza di Bruxelles dell'ex eurodeputato. Luca Visentini è stato eletto segretario generale dell'Ituc a novembre. Una confederazione di sindacati di tutto il mondo, comprese le organizzazioni belghe, che rappresentano in totale più di 200 milioni di lavoratori. A riprova della delicatezza del dossier, "questa operazione era rivolta in particolare agli assistenti parlamentari europei", ha concluso la procura. Gli inquirenti hanno sequestrato varie apparecchiature informatiche e diversi elementi che "saranno analizzati nell'ambito delle indagini". Tra le persone interessate dalle perquisizioni, Le Soir e Knack individuano quattro assistenti parlamentari vicini al gruppo S&D (compreso quello che è stato privato della libertà); uno di questi assistenti è legato anche al gruppo Ppe.
Anche la vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, è stata arrestata “per essere interrogata” dalla polizia belga, nell'ambito dell’indagine per presunta corruzione, attività criminale organizzata e riciclaggio di denaro legata ai mondiali di calcio in Qatar. Come spiegato dalle due testate l’ex presentatrice televisiva greca e deputata al Parlamento europeo dal 2014, ha subito la perquisizione del suo appartamento nella tarda serata di oggi, per poi essere sottoposta a stato di fermo per essere interrogata. Le informazioni, come scrive Le Soir, "sono state confermate dall'ufficio del Procuratore federale". Questa mattina, infine, “sacchi di banconote" sono stati trovati nel corso delle perquisizioni della polizia giudiziaria presso l'abitazione della vicepresidente dell'Eurocamera Eva Kaili. A darne notizia è stato il quotidiano belga L'Echo. Il dato chiarirebbe anche il perché Kaili sia stata arrestata nonostante l'immunità parlamentare. Secondo il regolamento interno del Pe l'immunità, infatti, decade in caso di flagranza di reato.

Foto © Imagoeconomica

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