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La teca contenente i resti della 'Quarto Savona Quindici', l'auto della scorta di Giovanni Falcone sarà esposta fino a domani, giovedì 10 novembre, in piazza Città di Lombardia. L'iniziativa è stata promossa e presentata oggi dalla Giunta e dal Consiglio Regionale lombardo. Questa mattina, alla presenza del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, si è tenuta la cerimonia di presentazione dell'importante testimonianza. All'evento hanno partecipato anche Tina Montinaro (presidente dell'Associazione 'Quarto Savona Quindici' e moglie di Antonio Montinaro, Capo scorta del giudice Giovanni Falcone), Alessandro Fermi (presidente del Consiglio regionale della Lombardia) e Romano La Russa (assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale). Sono intervenuti anche Monica Forte (presidente della Commissione Antimafia del Consiglio regionale della Lombardia) e Luigi Piccirillo (consigliere regionale della Lombardia e promotore dell'iniziativa). Nella giornata di domani, dalle ore 8 alle 14, sarà anche possibile aderire all'iniziativa 'Donatorinati' della Polizia di Stato, donando il sangue sull'Autoemoteca AVIS che sarà presente in Piazza Città di Lombardia. "Un momento particolarmente importante - ha commentato il presidente Fontana - che tutti insieme abbiamo voluto celebrare per rendere onore a chi ha sacrificato la propria vita. Bisogna continuare a combattere per la difesa dei valori della legalità. Abbiamo sposato con forza e determinazione questi principi e le iniziative a sostegno della lotta alla mafia". 
"Sono trascorsi 30 anni - ha sottolineato Tina Montinaro - e i nostri ragazzi non sanno più cos'è la mafia, perché non uccide più e non fa stragi. È però importante ricordare. Ricordare sempre, perché i nostri giovani devono conoscere il passato e a loro dobbiamo far sapere cos'era ieri e cos'è oggi la mafia". Le immagini dell'auto "sono molto emozionanti - ha sottolineato l'assessore La Russa - e dimostrano lo straordinario coraggio di Giovanni Falcone e degli uomini della scorta nella lotta alla mafia. Non bisogna indietreggiare di un millimetro, questo cancro ancora non è stato estirpato, ma tutto il nostro impegno è rivolto in questa direzione. Il mio pensiero in questo momento oltre che alle vittime della strage di Capaci va anche a Paolo Borsellino e a tutti coloro che hanno perso la vita per combattere la mafia, eroi che porteremo sempre nel cuore". A ricordare Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo, anche il presidente del Consiglio regionale lombardo, Alessandro Fermi: "Sono i nomi della scorta di Giovanni Falcone che morirono con il magistrato a Capaci il 23 maggio 1992. Nomi che fanno parte della nostra storia e che dovremmo imparare a memoria. Questa 'installazione' è, prima di tutto, un presidio della memoria".

Foto © Imagoeconomica

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