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Torregiani: "Non sono d'accordo con questa decisione. Lui si è fatto 40 anni di latitanza"

Cesare Battisti, l'ex terrorista rosso affiliato Proletari armati per il comunismo, cambierà regime carcerario: da alta sicurezza a comune. A deciderlo è stata la Procura di Milano nei mesi scorsi attraverso il capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili.
Le motivazioni?
L'ex terrorista si sarebbe dissociato dal gruppo in cui militava, smantellato tra '79 e '80. Inoltre non risultano indagini in corso nei suoi confronti.
Il provvedimento dell’amministrazione penitenziaria è stato notificato nei giorni scorsi direttamente a Battisti nel carcere di Ferrara, dove si trova da giugno 2021, sollecitato da tempo da istanze dello stesso Battisti.
Da quanto si è appreso, nei mesi scorsi, dopo una richiesta sul punto da parte del Dap, la Procura milanese ha inoltrato allo stesso Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria il parere basato su una serie di elementi. Tra questi il fatto che i Proletari armati per il comunismo non sono più presenti in Italia dall'80 e che Battisti, arrestato dopo 37 anni di latitanza, negli interrogatori del marzo 2019, davanti al pm Nobili, aveva confessato gli omicidi commessi, manifestando la sua totale dissociazione dal suo passato nel gruppo armato. Intanto, però, Luigi Bergamin, si trova ancora in Francia in attesa di essere estradato in Italia (le autorità francesi nei mesi scorsi hanno negato la consegna). Non risulta, poi, secondo quanto indicato dagli inquirenti, alcun finanziamento a Battisti da quando è detenuto, né l'ex Pac risulta legato ad altri gruppi criminali.
È stato "spudorato e spartano, al di fuori di ogni logica" accettare la richiesta presentata dai difensori di Cesare Battisti di declassare il suo regime carcerario da alta sicurezza a comune secondo Alberto Torregiani, il figlio del gioielliere ucciso nel 1979 dai Pac in una sparatoria in cui lui stesso rimase ferito e perse l'uso delle gambe. "Non sono d'accordo con questa decisione - ha detto all'Ansa - Poi farà altre richieste che potrebbero venire approvate, come quella del lavoro sociale prima in carcere e poi all'esterno". "Non è questione di essere cattivi, ma lui si è fatto 40 anni di latitanza. Adesso - ha aggiunto - vorrei capire che condizioni gli vengono date. Se la legge è uguale per tutti va applicata per tutti". "Vi ricordate di Erich Priebke, l'ex capitano delle SS, condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine? Priebke - ha scritto Torregiani su Fb - aveva 100 anni quando morì, eppure per lui, nessuna concessione, nessun beneficio come giusto che fosse. La condanna è posta alla persona per i reati commessi e vale per tutti, almeno questo è ciò che dovrebbe significare la dicitura sopra ogni tribunale 'La legge è uguale per tutti'". E alle dichiarazioni dell'avvocato di Battisti, Davide Steccanella, che ha parlato di una errata classificazione a massima sicurezza perché "l'ultimo reato commesso da Battisti risale al 1979. Questa classificazione era applicabile quando si riconosceva il reato di terrorismo di matrice politica, che ora non c'é più", Torregiani ha replicato che si tratta di "dichiarazioni assurde". "Voglio ricordare all'avvocato - ha aggiunto - che se il 'reato di terrorismo' non sussiste più, il 'reato di omicidio' NON va in prescrizione!!!" e Battisti è stato condannato "per due omicidi personalmente e due come mandante".

Foto © Imagoeconomica

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