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I giovani “abbagliati” da soldi facili e regali venivano arruolati con facilitazioni e consumo di sostanze stupefacenti

Utenze telefoniche dedicate, intestate a prestanome ma anche chat via console, come la Playstation, molto diffusa tra i ragazzi. E’ cosi che clienti e fornitori intrattenevano contatti, sperando di aggirare i sistemi di intercettazione dell’autorità giudiziaria, per la compravendita di sostanze stupefacenti. Questa dinamica è emersa dall’operazione antimafia eseguita questa mattina da militari della Guardia di finanza del Comando provinciale di Bari. Le Fiamme Gialle hanno eseguito in Puglia, Basilicata e Sicilia un'ordinanza di misure cautelari personali emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale barese, su richiesta della Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di dodici persone (di cui 3 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), per lo più giovanissimi, e un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200 mila euro. Ad operare sul campo oltre 60 finanzieri del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di BARI. Complessivamente sono 44 le persone indagate, a vario titolo, per le ipotesi di reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento reale e trasferimento fraudolento di valori.
L'esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l'epilogo di un'indagine svolta attraverso l'incrocio dei dati emersi dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari Gps, nonché dall'attività di osservazione, controllo e pedinamento che avrebbe consentito di svelare l'esistenza di un'associazione criminale finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa tra Bari e Turi, e attiva nelle piazze della provincia barese di Putignano, Conversano, Noicattaro, Casamassima, Gioia del Colle e Altamura. Numerosi sono stati i riscontri operativi durante le investigazioni eseguiti dalle Fiamme gialle baresi che hanno permesso di sequestrare, complessivamente, 13 chilogrammi tra cocaina, marijuana e hashish, oltre a un autoveicolo, con la conseguente denuncia alla Autorità Giudiziaria di 8 persone, di cui cinque arrestate in flagranza di reato. Inoltre, dalle attività di intercettazione è emerso come gli indagati impiegassero un linguaggio in codice con termini allusivi facendo spesso ricorso a termini quali 'dolci' e 'caramelle' per la droga. Il termine 'minuti' indicava il quantitativo (dove ogni minuto equivaleva a un grammo). 'Documenti' e 'calcolatrice' facevano riferimento, rispettivamente, al denaro e al bilancino di precisione. I luoghi dove veniva nascosto lo stupefacente erano diversi: abitazioni di incensurati e pertinenze delle stesse, vani ascensore o muretti a secco delle campagne.
E' stata, inoltre, rilevata la facilità con cui la compagine reclutava ragazzini abbagliati dalla promessa di guadagni facili e di facilitazioni come l'uso illimitato di internet, abbonamenti a Sky o l'accesso alle sostanze stupefacenti. Sulla base di tali vantaggi facili, insospettabili bariste sarebbero diventate esperte nel taglio e nell'occultamento delle dosi; oppure studentesse universitarie avrebbero scalato le posizioni dell'organizzazione malavitosa, partendo dal semplice ruolo di corriere, fino a divenire punto di riferimento per gli altri spacciatori; o ancora, uno studente delle scuole superiori sarebbe diventato custode dello stupefacente, mentre un altro giovane, da semplice acquirente, sarebbe arrivato rapidamente a gestire una piazza di spaccio. Oltre alle misure cautelari personali è in corso a carico dei componenti dell'organizzazione criminale anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca 'per sproporzione' e 'per equivalente', di beni immobili, mobili registrati e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 200 mila euro.

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