Un allarme bomba, rivelatosi poi falso, è scattato ieri in tarda serata a Catanzaro per la presenza di un pacco sospetto in un'aiuola posta a poche decine di metri dalla sede della Procura diretta da Nicola Gratteri, magistrato al centro di numerosi progetti di attentato.
Ad accorgersi del pacco sono stati i militari dell'Esercito impegnati nell'operazione Strade sicure e di vigilanza al Palazzo di giustizia.
I militari hanno avvertito la polizia, intervenuta con alcune volanti e gli artificieri della Questura. Per precauzione il pacco è stato prelevato da un robot e fatto brillare ma al suo interno, secondo quanto si è appreso, non è stato trovato niente di preoccupante. Secondo gli investigatori è presumibile che qualcuno abbia lasciato il pacco, contenuto in una busta di plastica, per una dimenticanza.
Non vi sarebbe niente, infatti, secondo quanto si è appreso, che lasci pensare ad un gesto dimostrativo o ad una intimidazione.
Certo è che attorno a Gratteri l'attenzione è massima.
Nei mesi scorsi i servizi segreti di una Paese straniero di oltre Oceano hanno avvertito le autorità italiane di avere intercettato una comunicazione per un attentato nei suoi confronti.
Così, dopo la segnalazione, la scorta di Gratteri - già ai massimi livelli - è stata ulteriormente rafforzata.
Foto © Imagoeconomica
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