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Quattro milioni e mezzo di euro investiti dai Casamonica per invadere la Capitale con 7 tonnellate di cocaina dal Brasile

Diciotto anni di carcere per Salvatore Casamonica. Questa è la pena inflitta al narcos dell’omonimo clan per traffico di droga nel merito del processo scaturito dalla maxi operazione coordinata dalla DDA di Roma avvenuta nel gennaio del 2019 con il nome in codice di “Brasile low cost”. Stessa pena riservata al suo sodale Tomislav Pavlovic, mentre, per Silvano Mandolesi, i giudici del tribunale capitolino hanno stabilito una pena pari a 15 anni di reclusione.
Come emerso dalle indagini, Salvatore Casamonica, si stava preparando ad invadere la capitale con quella che doveva essere la più grossa partita di cocaina mai arrivata a Roma; sette tonnellate di droga che avrebbero dovuto scombussolare l’attuale assetto criminale vigente sull’intero territorio romano. In pratica, una quantità che equivale alla produzione annuale di un cartello colombiano.
Il piano messo a punto dai Casamonica dopo aver investito ben quattro milioni e mezzo di euro, era stato curato nei minimi dettagli e prevedeva l’utilizzo di un aereo privato per trasportare la cocaina dal Brasile fino all’aeroporto di Ciampino; sette viaggi da una tonnellata di droga ciascuno che avrebbero fruttato cifre da capogiro.
Un piano reso quasi perfetto anche grazie al contributo di Silvano Meldolesi, dedito a fornire i contatti migliori e Tomislav Pavlovic impegnato ad occuparsi della logistica.
Come dicevamo, un piano quasi perfetto; a rovinarlo, un agente svizzero sotto copertura e un esponente del clan dei marsigliesi, anche lui sotto copertura. Infatti, l’uomo indicato negli atti con il nome “Il francese”, non è altro che un agente infiltrato della Dea (l’antidroga statunitense) che entra in contatto con Salvatore Casamonica attraverso uno dei suoi uomini solitamente impegnato ad importare droga dalla Germania e dall’Olanda, ovvero, Armando Paolacci.
Da quell’incontro avvenuto nel marzo del 2017, Salvatore Casamonica e Polacci, completamente ignari di quello che stava avvenendo, si preparano a gestire l’affare più importante della loro carriera criminale, preparandosi a smistare droga sia nei principali quartieri romani come Porta Furba, Quadraro e Anagnina che in altri presenti sul territorio napoletano.
Tuttavia, le intenzioni criminali del clan romano saranno vanificate dall’arresto di Salvatore Casamonica che, coinvolto nell’operazione “Gramigna” del 2018, sarà giudicato colpevole insieme ad altre 39 persone, tutte condannate a pene che complessivamente superano i 400 anni di carcere.

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