"Questi hanno confermato ufficialmente che non collaboreranno. Ed è giusto secondo noi prendere dei provvedimenti seri nei loro confronti, perché la realpolitik non può prevalere sui diritti umani". A parlare è Claudio Regeni, padre di Giulio, intervenuto ieri sera a Che tempo che fa, su Rai3 in collegamento da casa assieme alla moglie Paola. I genitori del ricercatore friulano ucciso in Egitto hanno ripercorso le tappe della vicenda che vede il processo ai quattro uomini dei servizi segreti del Cairo ancora fermo perché non è stato possibile avere gli indirizzi per la notifica del procedimento (il 15 luglio è prevista l'udienza alla Corte di Cassazione sul ricorso contro la sospensione). "Per l'Egitto tutto è fermo, tutto è chiuso e non ha alcuna voglia di collaborare", ha detto fra l'altro la signora Paola. "In questo periodo - ha detto ancora la madre di Giulio - i nostri politici hanno stretto mani, hanno telefonato, hanno avuto incontri con i ministri e anche con il presidente dittatore Al Sisi, dove ogni volta veniva promessa la collaborazione. Continuano a essere presi in giro", ha detto la madre di Giulio. Claudio Regeni ha anche lanciato un appello alla collaborazione di chiunque possa aiutare a reperire gli imputati e riuscire a notificare il procedimento. "Ci sono delle foto che riguardano gli imputati. Noi vorremmo fare un appello a chiunque abbia informazioni riguardanti questi imputati che si faccia avanti scrivendo alla nostra avvocata, Alessandra Ballerini".
Foto © Imagoeconomica
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