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“Molti attentati addebitati e commessi da Cosa Nostra erano stati commissionati dallo Stato”. Era il 2 maggio 1996, ed era Luigi Ilardo a rivolgersi con queste parole all’ex colonnello del Ros Mario Mori. A raccontarlo era stato Michele Riccio, ex colonnello dei Carabinieri, che all’epoca aveva raccolto le rivelazioni – a dir poco esplosive – dello stesso Ilardo, assassinato a Catania otto giorni dopo quell’incontro con Mori, poco prima di ufficializzare la sua collaborazione con la giustizia. “Mori – aveva continuato Riccio –, a quelle parole così chiare e dirette, non rispose come mi attendevo che facesse, ma abbassò lo sguardo e, giratosi all’improvviso, uscì dalla stanza e non si fece più vedere per tutto il giorno”.
Un boss di Cosa Nostra che aveva deciso di cambiare pagina e di chiudere col passato iniziando a raccontare tutto agli inquirenti che, dopo avergli garantito protezione, lo abbandonano per poi permettere la sua uccisione per mano mafiosa.
E’ la storia di Luigi Ilardo, confidente dei carabinieri e mancato collaboratore di giustizia.
In sintesi è stata questa la storia raccontata da Luana Ilardo, figlia di Luigi, durante una diretta You Tube assieme ad Alessandro Di Battista.
Secondo Luana "i dati processuali fanno si che oggi io possa pensare che ci sono più soggetti responsabili della morte di mio padre. E quei soggetti non rientrano nella criminalità organizzata e né in Cosa Nostra".
"Mio padre - ha poi continuato - è stato ucciso per la Trattativa Stato-Mafia". "Mio padre, come dice Nino Di Matteo, è il frutto avvelenato della Trattativa. Luigi Ilardo è stato fermato perché avrebbe fatto saltare tutti quegli accordi della Trattativa".
In seguito l'ex pentastellato e la figlia di Ilardo hanno parlato della riforma Cartabia e in particolare sull'abolizione dell'ergastolo ostativo.
È una "riforma che va solamente a favore delle mafie" ha detto Luana sottolineando che "non ci sono segnali buoni all'orizzonte e questi decreti legge non porteranno a nulla di buono". "Vivere in uno Stato di diritto ci concede a noi e alle nostre generazioni future di camminare sulla retta via. Se tu inizi a diventare più tollerante là e più clemente qua. Che esempio dai? Che si può fare tutto?".

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