L’intervento del capo della Dda di Catanzaro a margine della mostra itinerante per i 30 anni della Dia
"Gli adulti non parlano più di contrasto alle mafie". Ad affermarlo è il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, parlando con i giornalisti a margine dell'inaugurazione della mostra itinerante per i 30 anni della Dia al Palazzo di Giustizia di Catanzaro. Per Gratteri “è importante guardare queste immagini per conoscere la storia recente di questo Paese, per non dimenticare e perché questo serva a far riflettere i ragazzi, e soprattutto guardando queste immagini vorrei che il percorso mentale di questi ragazzi fosse quello di non farsi prendere in giro dagli adulti, adulti che non parlano più di contrasto alle mafie, non parlano più di modifiche normative che servono sul piano sostanziale a combattere le mafie che continuamente si trasformano, mutano con il mutare sociale. Perché - ha proseguito il capo della Dda di Catanzaro - se noi aspettiamo ancora che le mafie ne uccidano uno a sera per pensare che quello è il problema e quindi se non c’è un morto a sera il problema non esiste e quindi la mafia non esiste e non c'è motivo d'investire su uomini e mezzi ma soprattutto sul piano normativo, allora siamo a posto, siamo tutti tranquilli perché non c’è problema. E domani - ha concluso Gratteri - vedremo Sanremo... ".
Le modifiche normative spezzatino
Sempre a margine dell'inaugurazione della mostra itinerante per i 30 anni della Dia al Palazzo di Giustizia di Catanzaro, Gratteri ha detto della burocrazia normativa nell’antimafia. “C’è bisogno della guerra. Ne abbiamo parlato tremila volte, ci sono tantissime cose che vanno modificate, ma soprattutto ragionare in termini organici di modifiche normative". Secondo Gratteri “è inutile che si continui a modificare un pezzettino. Si va a ritroso, si comincia al contrario, si deve andare non a valle ma a monte, si deve ragionare a rileggere ciò che si è scritto e capire dove ci sono le micro e medie modifiche da fare per poter far funzionare meglio il sistema, per informatizzarlo, velocizzarlo, aumentare le garanzie e farli diminuire al contempo i margini di manovra di chi non vuole che il sistema funzioni". Rispondendo a una domanda sulle eventuali responsabilità della politica sulle mancate modifiche normative, Gratteri ha affermato in modo lapidario: "La politica ha una responsabilità al 90%". Gratteri ha poi ribadito: "Non esiste una ricetta per un problema. Bisogna fare delle modifiche che servono a tutto, a tutti i reati, perché anche un cancello abusivo è importante che sia perseguito, perché se oggi risolvo il problema di un cancello abusivo io per l'anno prossimo ho evitato un omicidio. Questa è la visione che da procuratore della Repubblica ho del contrasto alle mafie. Non esiste - ha aggiunto Gratteri - una ricetta, esiste la possibilità e la necessità di modificare tutto il sistema penale, processuale e detentivo in modo tale che siamo nelle condizioni di intervenire sul balcone abusivo, sul cancello abusivo, sull'omicidio di mafia, sul grande traffico di droga. Se non si ha questa visione, che le modifiche devono servire a tutta la gamma dei reati, non andiamo da nessuna parte, faremo solo tanti spezzatini. Non vedo volontà in questo momento, nemmeno il barlume".
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