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Pasquale Bonavota, esponente di spicco della ‘Ndrangheta locale di Sant'Onofrio e condannato all'ergastolo e ricercato dal 2018, già presente nell'elenco dei latitanti pericolosi, entra ufficialmente a far parte del gruppo dei "latitanti di massima pericolosità del Programma Speciale di Ricerca". In testa alla lista dei 'top wanted', che contiene 7 nomi, c’è lo storico boss trapanese Matteo Messina Denaro.
La decisione di inserire nel nuovo elenco Bonavota è stata assunta nella sua ultima riunione dal GIIRL, il Gruppo Integrato Interforze per la ricerca dei latitanti istituito presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con il compito di raccogliere e analizzare le informazioni, fornite dalla Polizia di Stato, dall'Arma dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dalla Dia e poi da Aisi e Aise, utili a individuare, sulla base di specifici criteri di valutazione, i latitanti di maggiore spessore criminale. Nel corso della stessa riunione è stato inoltre deciso l'inserimento nell'Elenco dei latitanti pericolosi di altre undici persone, due delle quali ritenute affiliate a cosche della ‘Ndrangheta.
Pasquale Bonavota è considerato il reggente dell’omonimo clan di Sant’Onofrio e “mente” dell’omonima famiglia anche per i paesi limitrofi, zona industriale di Maierato compresa. Il fratello Domenico Bonavota, ritenuto il capo dell’ala militare, è stato catturato il 9 dicembre del 2020, scovato dai carabinieri nell’abitazione di persone insospettabili.



Richiesta di rettifica dell'avv. Marco Casalini

Riceviamo e pubblichiamo la seguente richiesta di rettifica avanzata dall'avvocato Marco Casalini, legale della Sign.ra Mara Calderaro.

Nell'articolo originale (ora corretto ndr), pubblicato il 29 novembre 2021, la Sign.ra Mara Calderaro veniva indicata come "esponente di spicco di un clan camorristico, ricercata dal 2018 e condannata per associazione a delinquere finalizzata all'emissione di fatture per operazioni inesistenti ed al riciclaggio internazionale".

Avendo ricevuto una richiesta di rettifica, scusandoci con i nostri lettori e con le persone coinvolte, sul punto specifichiamo che quanto scritto non corrisponde al vero. In base a quanto riportato dall'avv. Marco Casalini, la Sign.ra Mara Calderaro "non è stata condannata per il reato associativo finalizzata all'emissione di fatture per operazioni inesistenti e al riciclaggio internazionale poiché è ancora pendente un giudizio di primo grado dinnazi al Tribunale Penale di Roma con un'istruttoria dibattimentale ancora da celebrarsi". "Non da ultimo" - si legge - l'Assistita dell'avv. Casalini "non risulta assolutamente latitante ed il processo è celebrato con tutti gli altri 15 coimputati tutti diferiti in stato di libertà".

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