"La Mafia non è sparita, bensì stiamo vivendo in quella che io chiamo la sua 'quarta fase'". Lo ha detto il giornalista Paolo Borrometi, vicedirettore di Agi e direttore de LaSpia.it, presente al convegno sul tema "Mafie: gli anticorpi della consapevolezza" nell'aula magna dell'Universita' di Trieste. Borrometi, a causa delle sue inchieste sulle attività della Mafia nel Ragusano, è costretto da anni a vivere sotto scorta. "La prima fase - ha aggiunto - si è conclusa nel periodo delle stragi, fra il 1992 e il 1994, nella quale più di qualcuno si spingeva addirittura a negare il fenomeno mafioso; la seconda, successiva al periodo delle bombe, vedeva i mafiosi come una banda di pecorai e di analfabeti e poco più; nella terza, l'opinione comune ha accettato che cosa nostra avesse delle connessioni politiche, ma che si trattasse tutto sommato di mele marce. Ora - ha concluso Borrometi - ci siamo accorti che negli anni '90 si sono avuti degli attentati alla trattativa Stato-Mafia. Si tratta di una fase che ancora molti faticano ad accettare".
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