Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

"La legge 109 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, che nel 1996 raccolse più di un milione di firme, certamente rappresenta uno schiaffo all'organizzazione criminale, ma diventa una bonifica sia culturale che sociale di un territorio". Sono le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera, intervenuto alla celebrazione per il 25esimo anniversario della cooperativa sociale “Pietra di Scarto” a Cerignola, che dal 2010 gestisce un bene confiscato occupandosi di legalità. "Il riutilizzo dei beni confiscati alla Mafia - ha aggiunto il sacerdote - vuol dire creare condizioni per offrire alla collettività delle opportunità che danno libertà, dignità, lavoro a tante persone". Per questo, ha concluso don Ciotti, “la confisca e l'uso sociale dei beni resta uno dei capisaldi del contrasto alle organizzazioni criminali".

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos