Gli uomini della compagnia dei Carabinieri di Catanzaro e dalla squadra mobile della Questura del capoluogo calabrese, nell’ambito dell’operazione in cui sono state raggiunte 30 persone da misure restrittive, hanno ipotizzato l’esistenza di un’associazione a conduzione familiare operante nell'area sud della città di Catanzaro, nel quartiere Aranceto finalizzata al illecito di spaccio stupefacenti, detenzione di stupefacente ai fini di spaccio ed estorsione.
Sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere - emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale antimafia del capoluogo - 18 indagati, mentre altri 10 sono sottoposti alla misura degli arresti domiciliari e 2 all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Alla fase esecutiva hanno partecipato squadre di intervento operativo del 14 Battaglione Carabinieri "Calabria", nonche' dal Reparto Prevenzione Crimine "Calabria" e dalle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia e da un elicottero del V Reparto Volo della Polizia di Stato. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, era ben strutturata e con specifici ruoli assegnati ad ogni suo componente, a partire dai promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto dello stupefacente, del tipo marijuana, hashish, cocaina ed eroina.
Inoltre gli elementi acquisiti dalle investigazioni della Polizia di Stato e dei Carabinieri evidenzierebbero come l'attività di spaccio al minuto venisse attuata direttamente all'interno delle abitazioni del quartiere - diventato un vero proprio market della droga - e sarebbe continuata incessantemente nonostante il lockdown conseguente all'emergenza sanitaria determinata dal Covid 19.
Gli inquirenti inoltre si sono accorti anche delle azioni di contrasto e disturbo alle investigazioni poste in essere da alcuni indagati che, avvalendosi di telecamere da loro posizionate nel quartiere, sorvegliavano l'eventuale arrivo di pattuglie. In un caso, e' stata effettuata una vera e propria "imboscata" nei confronti delle forze di polizia, quando, dopo una segnalazione anonima al 112 per un falso reato in corso nel quartiere, le pattuglie intervenute venivano fatte oggetto di una fitta sassaiola. Fondamentale anche il ruolo di diversi collaboratori di giustizia e dei presidi tecnici che hanno condotto a numerosi riscontri sul territorio. Grazie ad essi infatti sono stati tratti in arresto in flagranza di reato 2 soggetti e si e' proceduto al sequestro di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish.
Gratteri: “Ora i cittadini possono stare più tranquilli”
"Nel quartiere 'Aranceto' - ha spiegato il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri - c'è una comunità, una collettività abbastanza agguerrita che controlla in modo sistematico e asfissiante un pezzo della città, che la domina, anzi, la dominava fino a stanotte, anche sul piano fisico, riuscendo a vendere tutta la tipologia di stupefacenti, cocaina, eroina, marijuana, hashish". "L'indagine di oggi per noi è importante - ha aggiunto Gratteri - perché noi non dobbiamo interessarci solo di massimi sistemi e di ‘Ndrangheta, ma anche della criminalità che rende asfissiante la vita delle persone, creando tensione. Con l'indagine di questa notte - conclude il procuratore di Catanzaro - pensiamo di aver migliorato la qualità della vita dei cittadini catanzaresi, che possono stare più sereni e più tranquilli perché c'è meno criminalità comune e organizzata nella città, criminalità che non solo vendeva droga, ma era pronta sempre ad applicare il 'cavallo di ritorno' rubando macchine" per poi procedere con le estorsioni.