Sfregiata a Palermo la prima area dedicata al valore delle donne contro ogni forma di violenza, inaugurata appena due giorni fa nel nome di Emanuela Loi, Rita Atria, Rita Borsellino, Maria Pia Lepanto, Agnese Piraino Leto. Le loro foto erano state collocate nei panelli sistemati in una vecchia pensilina rossa, trasformata in un punto informativo dei centri anti-violenza e collocata in via Autonomia siciliana, a due passi da via D'Amelio, luogo della strage in cui furono uccisi Paolo Borsellino e la sua scorta di cui faceva parte proprio Emanuela Loi. I cartelli sono stati divelti e danneggiati, violando uno spazio di memoria, inaugurato nel giorno del compleanno della poliziotta che avrebbe compiuto 54 anni. Sabato scorso erano presenti anche la sorella Maria Claudia e la nipote Emanuela. "Il dolore è sempre presente, il dolore non passa mai - aveva detto Maria Claudia - ma bisogna avere il coraggio di trasformarlo in qualcosa di buono. Io l'ho trasformato in impegno, impegno della testimonianza, che trasforma il dolore in missione educativa". Ora questo gesto odioso, ennesimo schiaffo alla memoria. Una panchina rossa, una fontanella, il recupero dell'area verde, un masso “simbolo di resistenza e tenacia - spiega il centro studi Paolo e Rita Borsellino - i nomi di Rita Borsellino, Maria Pia Lepanto, Agnese Piraino Leto, Emanuela Loi, Rita Atria incisi su una piccola targa che presto vi verrà apposta: le donne sono protagoniste, sono il soggetto della richiesta instancabile di giustizia e di verità”.
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Foto © Emanuele Di Stefano

Palermo, sfregio alla memoria: vandalizzata area dedicata a donne contro mafia e violenza
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