L'anniversario della tragica morte della testimone di giustizia Rita Atria richiama la nostra attenzione sulla tutela che lo Stato riserva ai testimoni di giustizia ed ai collaboratori di giustizia ed ai rispettivi familiari. A distanza di anni, dall'approvazione della legge di riforma fortemente voluta dalla Commissione Parlamentare Antimafia e dai testimoni di giustizia, poco o nulla è cambiato se non in peggio. La legge n. 6 del 2018, che avrebbe dovuto risolvere molti dei problemi relativi al programma speciale di protezione, è risultato essere, invece, lo strumento di chi nello Stato viene considerato un peso i testimoni di giustizia quanto i collaboratori di giustizia. La commissione centrale del Ministero dell'interno, presieduta dal sottosegretario leghista Nicola Molteni, ha assunto un orientamento così distratto rispetto alle denunce dei testimoni e collaboratori tanto da svilire il senso del loro sacrificio. Oggi del coraggio di Rita Atria, rispetto a questo Governo e alla sua indifferenza sul tema della lotta alle mafie, rimane solo il ricordo della pozza di sangue del suo suicidio. Lo Stato e le sue articolazioni, centrali e periferiche, hanno dimenticato il sacrificio di Rita.
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