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E intanto il Procuratore di Catanzaro Gratteri smentisce ogni coinvolgimento per far incontrare il leader di Italia Viva con l'agente segreto

Nei giorni scorsi alcuni organi di informazione hanno riportato la notizia di un possibile coinvolgimento del Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, rispetto all'organizzazione dell'incontro avvenuto lo scorso 23 dicembre, in un'area di servizio di Fiano Romano, tra l'ex Premier Matteo Renzi e l'agente dei servizi di sicurezza, Marco Mancini.
Secondo la versione fornita da La Repubblica sarebbe stato Gratteri a chiamare l'ex premier e a pregarlo di "incontrare Mancini", il quale, alla vigilia della caduta del Governo Conte ha "ritenuto utile un appoggio", anche da chi aveva aperto la crisi di governo, per diventare vicedirettore di una delle tre agenzie di intelligence.
Ieri lo stesso Gratteri, intervistato da Il Fatto Quotidiano, ha smentito categoricamente qualsiasi coinvolgimento: “Non è vero che ho chiesto a Matteo Renzi di incontrare Marco Mancini. Sono disposto a depositare i miei tabulati telefonici delle settimane e mesi precedenti il 23 dicembre scorso. Non verrà trovata nessuna chiamata o messaggio a Renzi”.
Il caso dell'incontro è divenuto un caso politico ed istituzionale dopo che la trasmissione Report ha mandato in onda nella puntata dello scorso 30 aprile il filmato realizzato da una donna la quale ha ripreso con un telefonino Matteo Renzi insieme al direttore di divisone Dis (l’agenzia che coordina i due servizi per l’interno e gli esteri, Aisi e Aise).
L'ex premier (che nel frattempo ha depositato una denuncia alla Procura di Roma chiedendo ai pm di acquisire le telecamere dell’autogrill, ma anche il filmato) ha dato una sua spiegazione a quel fatto, affermando che la causale sarebbe stata la consegna da parte di Mancini di alcuni babbi di cioccolato, ma nelle immagini non si vede alcun passaggio di alimenti.
Del caso, anche per fare chiarezza, ha iniziato ad occuparsene anche il Copasir, il comitato parlamentare che vigila sulle agenzie di sicurezza, che nei giorni scorsi ha proposto di passare la palla all’ufficio ispettivo del Dis, affinché apra un’indagine interna sui comportamenti di Mancini il quale non avrebbe incontrato solo Renzi.
E' emerso infatti che avrebbe avuto anche degli incontri con il leader del Carrocio Matteo Salvini, il quale ha confermato in un'intervista rilasciata a Report - che andrà in onda Lunedì - di essersi visto con il direttore del Dis “più volte, da ministro”, non in autogrill, ma "in ufficio, al ministero". E poi ancora "anch’io ho incontrato, e continuerò a farlo, decine di uomini dei Servizi”.
Gli incontri tra l'agente segreto e il leader della Lega si sarebbero verificati anche in tempi più remoti, ossia quando Salvini era consigliere comunale a Milano e Mancini detenuto a San Vittore.
Mancini infatti, è una figura ambigua. Venne arrestato due volte a giugno e poi a dicembre del 2006 per sequestro persona, nello specifico dell'imam Abu Omar, rapito a Milano dalla Cia (e poi trasferito in Egitto dove fu imprigionato e torturato) e per lo spionaggio alla Telecom. Per il sequestro di persona dell’imam Abu Omar nel febbraio del 2013 fu condannato in primo grado a 9 anni La condanna venne poi annullata dalla Cassazione, dopo una pronuncia della Corte costituzionale che interviene allargando i confini del segreto di Stato.

VIDEO Guarda il servizio andato in onda su Report: rai.it/programmi/report/inchieste/Babbi-e-spie

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