“Le mafie sono presenti in varie parti del mondo e sfruttando la pandemia si stanno arricchendo con la corruzione […] Queste strutture di peccato, queste strutture mafiose, contrarie al vangelo di Cristo scambiano la fede con l'idolatria”. Ed è con le parole di Papa Francesco, pronunciate lo scorso 21 marzo durante la giornata in ricordo delle oltre mille vittime innocenti di mafia, che si è aperto il programma "A sua Immagine - Insieme a Papa Francesco" andato in onda questa poche ore fa su Rai 1. Uno speciale condotto da Lorena Bianchetti e incentrato sul ruolo della Chiesa contro le mafie, contro l'illegalità e la corruzione, contro la "cultura della morte" denunciata a suo tempo da Papa San Giovanni Paolo II.
Ospite in studio, al fianco della Bianchetti, c’è stato don Giacomo Panizza, prete bresciano che 45 anni fa fondò la Comunità di Capodarco a Lamezia Terme "Progetto Sud". Grazie al suo sostegno in tanti hanno trovato il coraggio di denunciare e di opporsi al sistema mafia, e la sua vicinanza agli imprenditori vessati dal racket dalle estorsioni ha camminato di pari passo con l'avvio di diverse iniziative create per sottrarre braccia alla criminalità organizzata e dare una dignità e una prospettiva di salvezza a tanti dimenticati dalla società.
Un'azione "scomoda" che ancora oggi è avversata dalla criminalità che prova a intimidire i lavoratori della comunità impegnati in svariate opere sociali nel territorio calabrese. Lo stesso territorio in cui Papa Bergoglio, il 21 giugno 2014, a Sibari, scomunicò i mafiosi. A seguire, nel corso della puntata, è andato in onda "Le ragioni della speranza" con fra Daniele Randazzo che sulle tracce del Poverello di Assisi, ha fatto tappa in Toscana, all'Eremo di Montecasale (Sansepolcro), nel luogo dove San Francesco convertì tre ladroni. E, accompagnato dai frati cappuccini custodi del luogo, è stato approfondito il vangelo della III Domenica di Pasqua.
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