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In manette l'autore, ma se i mandanti avessero la pelle bianca?

Uccisa a colpi di martello e violentata. E' l'orribile storia di violenza che ha subito, la 42enne imprenditrice etiope che a Trento, dove viveva, aveva creato l'azienda agricola biologica 'La Capra felice'. A Capodanno avrebbe compiuto gli anni.
Stamattina è stato arrestato il presunto autore, reoconfesso, il pastore ghanese di 32 anni Adams Suleimani, che lavorava con lei. La motivazione di tanta violenza?
L'uomo ha riferito ai carabinieri ed al magistrato di aver discusso con la donna per il mancato pagamento di una mensilità. L'omicida ha colpito Gudeta nella camera da letto della donna e ha raccontato di averlo fatto per 4 o 5 volte. Poi, mentre la stessa si trovava a terra, inerme, c'è stata la violenza sessuale. Caso chiuso? Apparentemente sì, o almeno sarà quello che diranno i più.
Tuttavia, se si vede la storia di questa donna che aveva il sogno di salvare dall'estinzione la capra mochena (specie di capra che sopravvive in una valle isolata della Provincia di Trento), ci si accorge che anche dietro questo delitto può nascondersi quel gravissimo germe razzista, fascista e nazista.


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Perché la donna aveva denunciato come dei vicini la avevano insultata, chiamandola “brutta negra” e dicendole di doversene andare perché quello “non era il suo posto”.
Quella storia di minacce e danneggiamenti finì anche in tribunale con la condanna a 9 mesi per lesioni di un uomo del posto che aveva sempre liquidato la faccenda come una lite fra vicini. Non sarà lui il responsabile, ma quel modus operandi che passa dall'intolleranza alla violenza verbale, fino ad arrivare a quella fisica, da anni ormai è tornato ad essere prorompente in questa “cattolicissima” Italia.
Per chi compie questo tipo di violenze non può esserci tolleranza o misericordia. Ed i colpevoli, e soprattutto i loro mandanti ricchi e benpensanti, meritano l'ergastolo senza sconti.
Quando ci sono crimini così efferati, alla luce di quei precedenti di violenza subita, non deve stupire che possano esservi “mandanti dalla pelle chiara”. Un sospetto quantomeno legittimo.
Per chi è credente vi è la certezza che arriverà il giorno in cui l'uomo bianco dovrà saldare il conto per tutte le violenze perpetrate contro i fratelli di colore. Secondo la giustizia di Dio.

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