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muri della vergogna int simone gussagoOur Voice grida: "Abbattiamoli tutti"

Oggi è il 9 novembre del 1989 ed esattamente 31 anni fa cadeva il Muro di Berlino. In quel momento iniziavano promesse di libertà e di garanzia dei diritti fondamentali, di apertura dei confini, di esportazione della democrazia. Ma davvero era andata così o si tratta di una grande utopia, di un miraggio, di un’illusione?
In realtà da quel giorno iniziava il grande inganno. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi 30 anni: l’estensione dell’egemonia statunitense e la diffusione di un modello economico insostenibile, la globalizzazione, l’annientamento di tutte le diversità culturali, politiche e religiose e la commissione di crimini contro l’umanità, la ricerca sfrenata del petrolio e la distruzione dell’intero Medio Oriente, il depauperamento di ogni risorsa naturale e la ribellione incombente della nostra Madre Terra, infine l’irrefrenabile corsa agli armamenti e il rischio, presente ogni giorno, di una Terza guerra mondiale.
Pensare che a quell’epoca i muri costruiti nel mondo erano a malapena 15. Mentre attualmente ce ne sono 77, inclusi quelli già finanziati. Sono muri della vergogna, dell’egoismo, dell’odio, dell’avidità e della follia! Sono muri che rispecchiano la malvagità della natura umana.
C’è il muro di Trump e di tanti altri presidenti americani ai confini con il Messico.
C’è il muro del presidente israeliano Nethanyau che divide Israele dalla Palestina.
C’è il muro eretto dall’Europa nel Mediterraneo contro popolazioni che scappano da guerre a cui viene negato il diritto di asilo.
C’è il muro tra il Marocco e il Sahara Occidentale, tra l’Egitto e la striscia di Gaza, tra il Kenya e la Somalia, tra la Grecia e la Turchia, tra l’Ungheria e la Serbia, tra la Norvegia e la Russia.
C’è il muro di Lima, che divide la capitale del Perù e il muro che attraversa San Paolo in Messico.
C’è il muro che separa l’India e il Bangladesh e quello che separa la Corea del Nord e la Corea del Sud.
E questi sono solamente alcuni dei muri fisici eretti negli ultimi decenni.
Ci sono tanti altri muri che sono invisibili: dai muri della povertà e delle disuguaglianze a quelli dell’indifferenza e del pregiudizio, dai muri mediatici ai muri dell’odio e dell’intolleranza.
Tutto questo merita di essere fermato all’istante, ma affidarsi alla volontà politica delle nazioni significa illudersi due volte. È compito della popolazione civile pretendere che gli errori del passato e del presente non vengano commessi domani e dopo domani ancora. In questa giornata tanto importante alcuni giovani attivisti del Movimento culturale internazionale Our Voice hanno scritto alcuni pensieri che si sono trasformati in poesia e noi li riproponiamo in questo articolo. Perché l’arte è un mezzo di salvezza, di forza e di coraggio in un mondo in cui sono rimasti in pochi a saper esprimere e manifestare ciò che il loro cuore pensa essere sbagliato e ingiusto.

parole senza patria ov 820 luca grossi

Elaborazione artistica a cura di Luca Grossi



Te lo ricordi quel muro?
Divideva due popoli, due mondi.
Quel muro
Che ha preso talmente tante vite
che si è perso il conto.
Poi è stato abbattuto
E lì è stata festa.

Si sa,

La storia è fatta per ricordare
E non commettere gli stessi errori.
Ma si vede che qualcuno
quella storia non l'ha letta
Ed ha costruito un altro muro.

Un altro ha fatto il suo stesso errore
Ed ha costruito un muro,
Poi un altro e un altro ancora...

di Elena Perin (membro Our Voice Veneto)


Muri reali e muri interiori.
Muri che dividono, nei fatti, il mondo.
Parole vuote, armi cariche
Parole inutili, poiché non seguite da azioni.
Armi usate per sterminare il prossimo, intere generazioni!
Armi vendute, per il proprio vantaggio.
Per questo costruiamo barriere.
Abbiamo barriere che non ci permettono di essere noi stessi.
Perché non le distruggiamo?
Perché non si risveglia in noi lo spirito di ribellione, per non perdere la nostra identità, identità di uomini?
La libertà, il nostro obiettivo
Il nostro nemico siamo noi stessi
Noi, che non vogliamo mollare le nostre illusorie comodità
I muri cadranno, un giorno, e faranno a pezzi chi avrà ancora un briciolo di comodità, dentro di sé.

di Gabriele Pappalardo (Our Voice Friuli)


Muri, barriere, perché tutte queste separazioni?
Gli Stati hanno la stessa importanza, perché separarli?
Beh, evidentemente ai potenti piace creare separazione, dividere uno Stato da un altro, una comunità da un'altra...
Noi, popolo, dovremmo renderci conto che tutto questo è cattiveria, una proibizione che cerca di separare e di separarci.
Dovremmo imparare che non esistono divisioni, separazioni, muri, ma che tutti gli stati hanno la loro importanza e tutto questo non è necessario.
Allora io mi chiedo: perché dividere? Perché separare? Aspetto una risposta...

di Francesco Sparacio (Our Voice Alessandria)


Finché l’uomo innalza muri
Saranno tempi duri
Senza pace né allegria
Ma con odio ed apatia
In ogni luogo dove sia
Tra nazioni o tra una via
Tra 2 Cuori in armonia
Lungo questa terra mia
Che confini non ne ha
Ma li crea l’umanità
Che non ha ancora capito
Che senza amore ha già fallito

di Marco Casagrande (Our Voice Gubbio)


"Per quello che sono, un muro è anche troppo poco"
"C'era più ordine, altroché libertà!"
"Meglio così. Faranno i criminali solo tra di loro"
"Che volete che sia! Che ve ne fate VOI di tutto quello spazio"
"Le bestie come voi, in un recinto devono stare, non tra delle mura"
"Costruiamo un muro, fidati che poi fanno fatica a venire qua"
"Un muro che divida l'Italia, terroni bastardi"
Ora fermati. Chiudi gli occhi un attimo. Immagina di uscire dal balcone e affacciarti: lo vedi? Lo vedi il cielo che tende all'infinito? Le vedi le case che pian piano spariscono in lontananza? Guarda la strada... Che traffico oggi, quelle macchine distanti sembrano formiche.
Lo vedi il mondo? 
Bene, ora chiudi gli occhi di nuovo.
Riesci ad immaginare di non poter vedere più tutto questo, riesci ad immaginare di convivere con un muro? era lì che ti vietava di vedere quel cielo, che ti impediva di vedere quelle case e anche quel traffico.
Che ti vietava di vivere.
Oggi gridiamo contro tutti i muri che hanno imprigionato persone, città, nazioni.
Oggi gridiamo contro chi vorrebbe dividerci e contro chi ci divise. Oggi, con queste grida, buttiamo giù tutti i muri che l'umanità ha vissuto e fatto vivere.
L'uomo non ha bisogno di dividersi, ma di unirsi. Di amarsi, non di odiarsi...
Oggi l'uomo, come allora, ha bisogno di vedere.

di Chiara Savi (Our Voice Emilia)


Il pregiudizio di colore è la più sciocca di tutte le manifestazioni di ignoranza dell’uomo.
Alleniamo il nostro cuore a sentire la fratellanza umana, dopo tutto, è solo la nostra anima a vestire un cappotto corporeo.
No ai muri della vergogna!

di Denis Pisano (Our Voice Calabria)


Che ci faccio?
Appendo un quadro?
Mi ci appoggio quando arranco.
Sono stanco mi rifugio in mezzo a 4.
Mai pensavo che servisse a qualcos’altro,
che servisse a portar danno, a vietarmi di guardarlo, di parlarci, di scambiarci dei sorrisi o sentire che gli manco.
Che ci faccio?
Ora che è armato, se provo ad attraversarlo vengo preso e torturato.
Dall’altra parte c’è mio fratello,
io lo sento, io non posso stare fermo, io lo devo attraversare.
Piuttosto sì, mi faccio arrestare, ma la verità non la potete sparare.
Il vero muro è la chiusura mentale.

di Francesco Ioppi (Our Voice Milano)


Sarà la tua stessa pelle
La tua stessa terra
La tua stessa aria
Quello che io sento?
Il dubbio mi vince
Ma è solo un muro
Che si fa strada
Dentro di me
È solo un muro
Che divide le idee
Barriere fisiche o psicologiche
In fondo cosa cambia?

di Simone Piovani (Our Voice Friuli)


In copertina: opera artistica a cura di Simone Gussago

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