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di AMDuemila
Era finito al centro delle polemiche con la scarcerazione per il Covid-19

Pasquale Zagaria (fratello del superboss Michele), ai domiciliari da aprile per l'emergenza Coronavirus ed anche grazie alla nota circolare del 21 marzo autorizzata dall’ex direttore Francesco Basentini e diretta ai giudici di sorveglianza, torna in carcere.
Il caso Zagaria fu uno dei più eclatanti con il Tribunale di Sorveglianza di Sassari - città dove il boss era sottoposto al 41 bis in carcere con una condanna definitiva a 20 anni - che prese la decisione vista l'impossibilità di garantirgli nelle strutture sanitarie della Sardegna la prosecuzione del percorso terapeutico di cui ha bisogno per una grave patologia. I magistrati, per evitare la scarcerazione, avevano anche chiesto il suo trasferimento in un altro istituto, ma "dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - si legge nel provvedimento della Sorveglianza - non è giunta risposta alcuna...". In assenza di alternative, quindi, il Tribunale dispose la detenzione domiciliare del boss nel bresciano.
Secondo quanto riferito dall'agenzia AGI il capomafia dei Casalesi è stato riportato in carcere questa mattina. La direzione delle carceri - il capo Dino Petralia e il suo vice Roberto Tartaglia - avevano approntato una serie di valutazioni istruttorie e indicato anche una struttura penitenziaria che considerano idonea alla sua situazione clinica. Zagaria già a marzo era stato trasferito presso la sua famiglia a Fascia.
A disporre il ritorno in carcere del boss è stato il tribunale di sorveglianza di Brescia, in vista della scadenza del provvedimento con cui erano stati concessi i domiciliari per 5 mesi a Zagaria, lo scorso aprile.
Anche in quell'occasione a pronunciarsi era stato il tribunale di sorveglianza di Sassari - che aveva poi in giugno deciso di trasmettere gli atti alla Consulta sollevando questione di legittimità sul cosiddetto decreto 'antiscarcerazioni'. In questi mesi, il boss del clan dei Casalesi ha trascorso i domiciliari in Lombardia, e per questo il suo fascicolo era stato trasmesso ai giudici di sorveglianza di Brescia, i quali, tenuto conto del quadro sanitario ora mutato e dell'individuazione da parte del Dap di una struttura adeguata per le cure necessarie a Opera, ha disposto il rientro in carcere di Zagaria nel penitenziario milanese.

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