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di AMDuemila
“Inibire la circolazione del contante è un’esigenza per contrastare alcuni tipi di reati. In primo luogo, quelli della criminalità mafiosa, ma anche la corruzione e l’evasione fiscale. Oltre che il lavoro nero”. E’ così che interviene nuovamente il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Tescaroli, in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano”, riguardo la limitazione dell’uso del contante. Il magistrato antimafia ha ricordato che la prima legge contro l’uso del contante fu concepita da Giovanni Falcone il 3 maggio 1991: “Già da allora Falcone aveva capito che era importante limitare l’uso del contante nella lotta alla mafia: chi ha grosse disponibilità di liquidi le può inserire senza limiti nel mercato e nell’acquisto di società. Oggi che le imprese sono in grossa difficoltà, questi affari vanno evitati a ogni costo”. Secondo Tescaroli “la liquidità è un elemento caratteristico della corruzione nel versamento delle tangenti. Il contante viene usato anche per l’evasione fiscale: così si evitano fatture e il passaggio di denaro avviene senza tracciamento. Per questo dobbiamo limitare la circolazione di contante”. “In questo momento - ha aggiunto - di crisi il ruolo delle mafie viene avvantaggiato ancora di più. C’è una carenza di liquidità e chi ne ha disponibilità senza limiti può incidere sul mercato dei capitali impadronendosi delle società in difficoltà che hanno bisogno di denaro. Per contrastare questo fenomeno lo Stato deve veicolare risorse con velocità ed efficienza e poi serve l’attività di controllo”. Il procuratore aggiunto ha anche spiegato che i fondi Ue in arrivo, se non si limita l’uso del contante, potrebbero finire in mani sbagliate. “Più si riesce a imporre il tracciamento, più i controlli sono puntuali e si può evitare che finiscano in mani sbagliate. Per esempio le ‘Sos’, segnalazioni di operazioni sospette, sono uno strumento fondamentale che consente di radiografare quelle movimentazioni che presentano anomalie. - ha concluso - Questo strumento agisce sulle operazioni tracciate e molte inchieste che ho fatto, come su Amara & C. sulla compravendita delle sentenze nella giustizia amministrativa, sono nate proprio grazie a una ‘Sos’. Questo dimostra che quando i trasferimenti sono tracciati e non avvengono in contanti, si possono scoprire le attività illecite. Altrimenti diventa difficile”.

Foto © Imagoeconomica

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