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di AMDuemila - Video
In manette il ras dell'industria del pattume in Sicilia, Antonino Leonardi

E' scattata stamane all'alba l'operazione della Guardia di Finanza del comando provinciale di Catania che, in collaborazione con lo Scico e il gruppo aeronavale di Messina, questa mattina ha dato esecuzione ad un'ordinanza di misure cautelari nei confronti di nove persone (2 in carcere, 3 ai domiciliari e 4 sottoposti a obblighi di Pg) per una presunta illecita conduzione della discarica di Lentini (Siracusa), la più estesa della Sicilia, gestita dalla 'Sicula trasporti'. I reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Catania sono associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di Rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata, rivelazione di segreto d'ufficio e concorso esterno all'associazione mafiosa.
Nel corso delle perquisizioni nella discarica di Lentini, sono stati scoperti dei fusti di plastica, interrati, nei quali c'erano contanti per un milione di euro.
Le indagini hanno evidenziato una serie di reati, commessi negli anni 2018 e 2019, connessi alla conduzione illegale della discarica, nonché alle pressioni esercitate da esponenti del clan mafioso dei Nardo finalizzate ad ottenere l'affidamento di un chiosco presente all'interno dello stadio della squadra di calcio della prima divisione Sicula Leonzio. Con lo stesso provvedimento, eseguito dai finanzieri del Nucleo Pef di Catania, è stato disposto il sequestro preventivo di tutti i beni aziendali: un patrimonio societario complessivamente stimabile in circa 110 milioni di euro, oltre a 6 milioni riconducibili agli indagati.
L'inchiesta, denominata "Mazzetta sicula", ha evidenziato l'esistenza di un vasto sistema illegale che, secondo l'accusa, vedeva alla guida i fratelli Salvatore e Antonino Leonardi, 'capo e promotore' dell'organizzazione, Francesco Nicotra, 36 anni, responsabile dell'impianto di compostaggio di Grotte San Giorgio a Catania, dal quale provenivano anche parte dei Rifiuti poi conferiti illecitamente in discarica, e Francesco Zappalà, 52 anni, responsabile dell'impianto di trattamento meccanico biologico dal quale originavano i Rifiuti illecitamente conferiti 'tal quale' in discarica. Pilotavano gli affari e oliavano abbondantemente le pratiche con le mazzette.

"Politica regionale criminogena"
Durissimo il commento del Procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro: "L'indagine ha fatto emergere un fenomeno criminale particolarmente complesso e grave. Abbiamo una politica regionale decennale che è sicuramente criminogena perché non consentendo di ridurre la quantità di rifiuti che vengono conferiti in discarica e consentendo ad imprenditori senza scrupoli di potere lucrare grosse somme di denaro, violando le norme che tutelano l'ambiente, ingenera quasi a livello di selezione naturale una classe di imprenditori che si propone, per svolgere questa attività di servizio, sapendo che se vengono violate determinate regole possono ricavare quantità di denaro esorbitanti. Denaro che poi servirà per corrompere pubblici funzionari che dovrebbero controllare la regolarità del servizio di trattamento e smaltimento di rifiuti. E' lo stesso sistema politico che produce questo sistema di grave fenomeno criminale...". "Imprenditori senza scrupoli - ha aggiunto - che inquinano le falde acquifere, il sottosuolo, producono danni atmosferici perché sanno che da questo possono ricavare grossi guadagni. E il modo più plastico di considerare qual è l'illegalità di questi profitti è dato dal fatto che grosse somme di denaro sono state trovare sottoterra. Questo ci dà l'idea di quanto fosse corrotto questo sistema e come gli imprenditori fossero dei veri propri sciacalli che sulla salute delle persone, corrompendo i funzionari, erano disposti a speculare".
Rispetto all'operazione odierna è intervenuto anche il Presidente della Commissione antimafia regionale, Claudio Fava: "L'operazione condotta oggi dalla Guardia di finanza e dalla Procura di Catania sulle discariche della Sicula Trasporti conferma la bontà del lavoro svolto dalla Commissione antimafia con la recente relazione sul ciclo dei rifiuti. La magistratura ipotizza infatti 'l'asservimento di settori della pubblica amministrazione agli interessi privati nel campo dei rifiuti', esattamente come nelle conclusioni a cui era giunta - nero su bianco - anche la nostra Commissione".
Dal presidente dell'antimafia c'è stato poi un 'invito' al governatore siciliano, Nello Musumeci: "Ci aspettiamo che il governo riveda l'autorizzazione rapidamente concessa alla Sicula Trasporti, appena un mese dopo il suo insediamento, per un ampliamento da 1,8 milioni di metri cubi. Magari da realizzare nello stesso sito in cui si nascondevano i barili pieni di denaro in contante".

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