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"Con la dottoressa si conobbe nel luglio 2014". Poi botta e risposta con Cappellano Seminara

Udienza ricca oggi al processo sul cosiddetto "Sistema Saguto". Ad essere sentito come teste dell'accusa, rappresentata in aula dal pm Maurizio Bonaccorso, è stato Achille De Martino, poliziotto ed ex agente di scorta della giudice Silvana Saguto, imputata di corruzione e falso.
Oltre all'ex presidente della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Palermo imputata di corruzione e falso, ci sono anche il padre del magistrato, il marito e il figlio Emanuele, oltre ad amministratori giudiziari ed altri soggetti. Saguto è accusata di aver dato incarichi per la gestione dei beni confiscati a professionisti del suo "cerchio magico" che ricambiavano con favori e regali.
Durante l'esame De Martino ha riferito dettagli sull'incontro tra l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e l'ex prefetto di Messina, Stefano Scammacca.
I due si sarebbero conosciuti il 4 luglio del 2014, in un periodo diverso rispetto a quanto aveva riferito nel corso del processo lo stesso Scamacca in un'udienza precedente.
Proprio sentendo l'esame del prefetto su Radio Radicale il teste ha deciso di informare i magistrati dell'imprecisione e riferire sulla circostanza. "Ho ascoltato quasi tutte le udienze - ha detto oggi De Martino - poi a maggio o giugno ho sentito la deposizione del prefetto Scamacca. Ho notato che c'era qualche imprecisione o mancava qualcosa e a quel punto ho chiamato il Pm. Il prefetto Scamacca e la dottoressa Saguto si conobbero in circostanze diverse rispetto a quanto è stato detto nel corso del processo: non a Palermo ma a Catania, in una data precedente, il 4 luglio 2014. Verso fine maggio o inizio giugno del 2014, Elio, il figlio piccolo della dottoressa, ebbe un incidente e aveva bisogno di cure ortopediche. Senonché siamo andati insieme alla Saguto a Catania perché il prefetto Cannizzo le aveva indicato un suo collega, il prefetto Scammacca, che l'avrebbe fatta incontrare con un ortopedico di sua conoscenza. Andammo da Palermo a Catania, eravamo io, un collega e la dottoressa Saguto, senza il figlio. Ci incontrammo con il prefetto Scammacca al centro di Catania. Si salutarono e si presentarono in quel momento. Dopo di che, insieme al prefetto, andammo in uno studio privato ed entrarono la dottoressa Saguto e Scammacca. Quando si fece ora pranzo andammo in un ristorante dove ci attendeva un amico del prefetto, tale dottore Maurizio Cassarino, commissario prefettizio che avevo visto in un servizio de 'Le Iene'. Entrarono al ristorante e pranzarono insieme. Ho poi rivisto Cassarino verso la fine dell'estate al tribunale di Palermo, davanti la porta della dottoressa Saguto, insieme al prefetto Scammacca e al nipote Richard Scammacca. Successivamente li ho visti entrare nell'ufficio della dottoressa".
E proprio il nipote di Scamacca sarebbe tra i soggetti che avrebbe goduto dei "favori" della Saguto.
Proseguendo con l'esame il teste ha anche parlato di una festa di compleanno di Silvana Saguto risalente al 24 luglio 2010 a Castellamare del Golfo, affermando che era presente anche l'avvocato Cappellano Seminara. Una circostanza che è stata immediatamente smentita dall'ex amministratore giudiziario, il quale rendendo dichiarazioni spontanee ha detto di non aver mai preso parte a nessuna festa di compleanno. "Ribadisco che a prescindere dalla circostanza che né nel 2009 e né tanto meno nel 2010 avevo rapporti se non istituzionali con la dottoressa Saguto, non sono mai stato ad un suo compleanno e mi riservo una lista testi a conferma delle mie dichiarazioni - ha detto l'imputato -. Lo stesso giorno si laureava la figlia della mia compagna con la quale ho convissuto per ben 20 anni. Abbiamo festeggiato la laurea nell'abitazione di Mondello. E fortunatamente la mia compagna ha conservato le fotografie dell'epoca".

Foto © Imagoeconomica

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