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di AMDuemila
Ilaria Cucchi: "giornata significativa"

Che l'Arma dei Carabinieri avrebbe chiesto alla Presidenza del Consiglio di essere autorizzata a costituirsi parte civile nel processo per depistaggio per il caso Cucchi l'aveva annunciato, lo scorso 11 marzo, in una lettera, inviata alla sorella del giovane geometra, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Nistri. Oggi, quello che sembrava solamente un auspicio, è diventato realtà. Stamani l’Arma dei carabinieri, il ministero della Difesa, quello dell’Interno e la presidenza del consiglio, hanno presentato un'istanza, nel corso dell’udienza preliminare, per costituirsi parte civile nel procedimento a carico di otto militari, accusati dei falsi e dei depistaggi legati alla vicenda del geometra 31enne Stefano Cucchi deceduto il 22 ottobre del 2009. Insieme a loro anche la famiglia della vittima, l’appuntato Riccardo Casamassima, gli agenti di polizia penitenziaria, il Sindacato dei Militari e Cittadinanzattiva. La parola ora passa al gip Antonella Minunni che si è riservata di decidere aggiornando l'udienza preliminare al 17 e 18 giugno prossimo.
“Dopo dieci anni questa è una giornata significativa e sono emozionata per il fatto che si sia costituito parte civile, al nostro fianco, il comando generale dell’Arma”, ha commentato Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. “La cosa mi risulta cosa senza precedenti, e la dedico a tutti quelli che hanno insinuato e continuano a insinuare che la famiglia Cucchi è contro l’Arma e viceversa. Una riconciliazione che per me è anche tra i cittadini, le persone normali e le istituzioni”. Sull’istanza di costituzione di parte civile da parte del sindacato dei Militari, la Cucchi ha poi aggiunto: “In vicende come la nostra troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest’aula per la prima volta un sindacato si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Gianni Tonelli". Il riferimento è per l’ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega, che denunciò Ilaria Cucchi per diffamazione. Anche Riccardo Casamassima, l'agente che nel 2016 grazie alle sue dichiarazioni ha consentito alla procura di riaprire le indagini sulla morte del giovane romano, si è espresso sulla volontà dell'arma dei carabinieri di costituirsi parte civile al processo per depistaggio sostenendo, però, che si tratta di "una farsa“. L'appuntato, una volta uscito dall'aula questa mattina, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti sulla recente accusa di detenzione a fine di spaccio di cocaina per la quale la procura capitolina ha chiesto il rinvio a giudizio nei suoi confronti. Sul punto il militare si è difeso affermando che "me la stanno facendo pagare in ogni modo da anni per aver parlato e anche la recente vicenda che mi vede indagato per spaccio di droga ne è la dimostrazione”. E ancora:ste “Durante le perquisizioni non è mai stato trovato nulla e nelle intercettazioni che ci tirano in ballo è stato detto di tutto, perfino che avrei partecipato ad assalti a portavalori. Assurdo".

Foto © Imagoeconomica

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