di AMDuemila
Ardita: "Magistrato con schiena dritta"
Il prossimo primo gennaio 2020 il magistrato Vittorio Teresi andrà in pensione. Durante la sua carriera è stato pm del processo sulla Trattativa Stato-mafia e ne ha coordinato l’inchiesta terminata un anno fa con la condanna degli imputati “eccellenti”: in primo grado ci sono state le pesantissime condanne per i boss di Cosa nostra Leoluca Bagarella e Antonino Cinà insieme ad alti funzionari di Stato, gli ufficiali del Ros, Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno, e i politici Marcello Dell’Utri. Condannato per calunia Massimo Ciancimino, invece è stato assolto Nicola Mancino. Ieri il Consiglio superiore della magistratura ha deliberato il collocamento a riposo del magistrato che è stato fino a poco tempo fa Procuratore aggiunto a Palermo. “E’ un magistrato con la schiena dritta, che ha dedicato la propria vita professionale alla lotta alla mafia, in coerenza con l’insegnamento di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di cui era amico e di cui ha onorato la memoria” ha commentato il relatore della pratica, Sebastiano Ardita, in cui ha illustrato al Csm il provvedimento. "Teresi ha sempre mostrato coerenza e professionalità nella sua esperienza di magistrato - ha continuato - e per questo gli va rivolto un riconoscimento e l’augurio di trascorrere in serenità il meritato riposo dal primo gennaio".
Teresi, dopo la scadenza del mandato da procuratore aggiunto, è attualmente sostituto alla Procura di Palermo e inoltre è presidente del Centro studi Paolo e Rita Borsellino di Palermo. "Sono lusingato - ha commentato Vittorio Teresi all'Adnkronos - Ho sempre apprezzato il coraggio di Sebastiano Ardita. Le sue parole mi ripagano di tante amarezze che ho dovuto subire in questi anni. Divido con i colleghi le soddisfazioni che abbiamo raccolto e non rimpiango nulla di quello che ho fatto e di quello che non ho fatto". E poi ha concluso: “Credo di avere fatto sempre, fino in fondo, il mio dovere".
Foto © Emanuele Di Stefano
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