di AMDuemila
Oggi il "Giorno della memoria" delle vittime del terrorismo e delle stragi
"Ricordo con dolore e orgoglio il giorno dei funerali a Milano delle vittime della strage di Piazza Fontana, con una pioggia che metaforicamente piangeva con 300mila milanesi. Noi ci ricordiamo i tanti imbarazzanti silenzi e 'non ricordo' di tanti politici chiamati a testimoniare a Catanzaro, chiediamo dopo tanti la declassificazione degli atti su terrorismo e mafia volti a chiarire le responsabilità degli organismi dello Stato, che nonostante la direttiva Renzi del 2014 è ancora ferma: chiediamo al presidente della Camera Roberto Fico di impegnarsi per la trasparenza". E' con queste parole che Carlo Arnoldi (in foto), presidente dei familiari delle vittime di piazza Fontana, è intervenuto alla Camera per la Cerimonia di commemorazione del "Giorno della memoria" delle vittime del terrorismo e delle stragi. "Siamo stanchi di sentirci dire che sulla strage di Piazza Fontana non si sa nulla - ha concluso - perché si sa tutto. Un paese che non ha memoria non può avere futuro". La cerimonia che si tiene, ormai da quattro anni, nel giorno del ritrovamento del corpo senza vita di Aldo Moro, per il quale stamattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona di fiori in Via Caetani sotto la lapide che ricorda il luogo del ritrovamento, unisce le tante stragi di un periodo buio della storia d'Italia: da piazza Fontana all'Italicus passando per gli omicidi mirati come quelli di Walter Tobagi, Massimo D'Antona, Marco Biagi, il pm Alessandrini e tanti militanti. Successivamente è intervenuta anche Benedetta Tobagi ("gli spettri del terrorismo di matrice politica sembrano fugati oggi, eppure ci sono ancora delle ombre, processi ancora aperti, una ricerca storica ancora aperta e lacune nell'accesso ai documenti nelle amministrazioni dello Stato. Siamo qui oggi non solo per ricordare per contribuire a una rielaborazione dei fatti di un passato traumatico, non per la strumentalizzazione della realtà"). "A un passo da casa ci sono ancora vittime innocenti, terrorismo, guerre, violazioni di diritti umani. La nostra testimonianza oggi mira a contrastare ogni forma di violenza, di odio, intolleranza e razzismo" ha infine concluso Olga Di Serio D'Antona, vedova di Massimo e sindacalista ed ex deputata.
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