di AMDuemila - Video
Droga, prostituzione e violenze. Svelato anche il rito di affiliazione
Dalle prime luci dell'alba di questa mattina a Palermo è in corso una vasta operazione della Squadra Mobile di Palermo diretta da Rodolfo Ruperti, coordinata dalla Dda di Palermo e denominata “No Fly Zone”, volta alla disarticolazione del sodalizio criminale di stampo mafioso nigeriano, di matrice cultista, denominato “Eiye” ramificato su tutto il territorio nazionale.
L'indagine, condotta dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Gaspare Spedale e Giulia Beux, ha preso spunto dalla denuncia di una ragazza nigeriana vittima di tratta e di sfruttamento della prostituzione, che ha fornito agli agenti significativi elementi in ordine all’appartenenza agli Eiye del suo sfruttatore.
E’ stata quindi individuata la casa di prostituzione all’interno del quartiere storico di Ballarò ed avviata una capillare attività investigativa che ha consentito di ricostruire l’organigramma dell’associazione a livello locale, fino a giungere all’identificazione dei suoi vertici.
Un contributo importante è stato dato da un capomafia del gruppo ed il suo factotum che hanno deciso di collaborare con la giustizia per evitare ritorsioni del clan.
Nel corso delle indagini sono stati documentati numerosi episodi violenti riconducibili all’associazione e alla sua capacità di imporsi sul territorio, nonché diverse attività delittuose connesse allo spaccio di stupefacenti e alla prostituzione, principalmente localizzate nel quartiere Ballarò di Palermo.
Numerose anche le riunioni tra i sodali documentate nel corso delle indagini, tra cui in particolare una relativa al “battesimo di un nuovo Bird”, con la captazione dell’intero rito da parte degli investigatori.
La registrazione delle microspie hanno confermato anche quanto è stato raccontato dai collaboratori. Il "candidato affiliato" viene costretto a spogliarsi per poi essere preso a calci e pugni; dopodiché deve bere un liquido composto dal suo stesso sangue e le sue lacrime che vengono mescolate con alcol, riso e tapioca. E agli adepti viene chiesta fedeltà e totale silenzio sulle pratiche dell’organizzazione con tanto di giuramento: "…Debitamente giuro di sostenere Eiye confraternita moralmente, spiritualmente, finanziariamente e in qualsiasi altro modo e se non lo faccio, che il vulture (avvoltoio ndr) spietato mi strappasse gli occhi…”.
I pentiti hanno raccontato anche che i nuovi "bird" devono pagare una somma al capo e diventare schiavi di tutti i componenti del clan. Per salire di grado nel gruppo si devono poi compiere dei reati.
Nel corso delle indagini è emerso, inoltre, come gli stessi membri cercassero di mascherare l’associazione a delinquere “Eiye”, costituendone una regolare denominata “Aviary”.
I collaboratori hanno raccontato l'espansione della "Eiye" dopo la decimazione della "Black Axe" (altro gruppo criminale nigeriano) già colpita tre anni fa con un altro blitz della polizia. Sette sono stati arrestati a Palermo, due a Catania, gli altri avevano lasciato da qualche tempo la Sicilia, due sono stati fermati a Castelvolturno, uno a Treviso, uno a Vicenza.
L'organizzazione criminale, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe ben radicata in diverse città, da Catania a Torino, passando per Cagliari e Padova e i clan sparsi nel mondo sono soprannominati "nest", ovvero nidi.
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