di AMDuemila
Ritenuto colpevole per le dichiarazioni a Repubblica. Assolto per la gestione dell’inchiesta assieme alla collega Celestina Carrano
La sezione disciplinare del CSM ha condannato il PM di Napoli, Henry John Woodcock, alla sanzione della censura per le dichiarazioni comparse in un articolo sul caso Consip, pubblicate sul quotidiano La Repubblica. Secondo l'accusa il magistrato napoletano aveva espresso l'opinione che il falso per il quale il capitano del Noe, Gianpaolo Scafarto, era stato indagato a Roma doveva essere il frutto di un errore e non di un dolo. Alle precedenti udienze Woodcock aveva spiegato che "il colloquio con Liana Milella (l'autrice dell'articolo, ndr) fu salottiero, cioè tra due amici che si conoscono da più di 20 anni, e si chiuse la conversazione con il giuramento solenne da parte sua che non avrebbe pubblicato nulla. Fu un tradimento”. Evidentemente i giudici non hanno ritenuto sufficiente la spiegazione.
Diversamente hanno deciso di assolvere il pm, assieme alla collega Celestina Carrano, dall'accusa di aver violato i diritti di difesa dell'ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni. “Non sono soddisfatto, mi riservo di valutare il ricorso in Cassazione” ha detto il rappresentante della procura generale della Cassazione Mario Fresa. “Leggeremo le motivazioni, ma sicuramente ricorreremo in Cassazione” ha detto l’ex procuratore di Torino Marcello Maddalena, difensore di Woodcock davanti alla Sezione disciplinare del Csm. Woodcock e Carrano, invece, hanno lasciato Palazzo dei marescialli senza fare alcun commento.
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