L’esclusiva nello speciale di Maria Grazia Mazzola per TV7
di Karim El Sadi - Video
Jan Kuciak è stato osservato, ascoltato, seguito e pedinato prima della sua morte. Un omicidio studiato e retribuito per una somma che si aggirava intorno ai 70mila euro. A dimostrare i pedinamenti, le fotografie, rese pubbliche e riportate in esclusiva dallo speciale di TV7 a firma di Maria Grazia Mazzola, scattate dagli aguzzini del giovane giornalista che lo hanno spiato in diversi momenti di vita quotidiana. Jan Kuciak è stato ucciso il 21 febbraio 2018 insieme alla sua ragazza Martina Kusnirova a Bratislava, in Slovacchia, entrambi avevano solo 28 anni. Ad oggi ancora non sono chiari i motivi per cui è stato ucciso né è noto il volto dei mandanti ma nel settembre scorso sono state arrestate 4 persone. L’ex poliziotto Tomas Szabo e l’ex militare, Miroslav Marcek sono accusati di essere i killer. Secondo gli inquirenti avrebbero commesso l’omicidio ricevendo un compenso di 70 mila euro. Insieme a loro è finita dietro le sbarre anche la donna da cui avrebbero ricevuto "l'incarico" - tale Alena Zsuzsova, un'interprete di italiano che lavorava per l'imprenditore slovacco Marian Kocner, di cui Kuciak aveva scritto più volte nelle sue inchieste - e il suo "intermediario" con i killer, l'imprenditore Zoltan Andrusko. L'omicidio del giovane giornalista ha causato stupore e incredulità nell'intero popolo slovacco, innescando una serie di proteste di massa e scatenando una vera e propria crisi politica nel paese. Jan Kuciak era un giornalista serio e tenace che faceva paura a molti, nella sua redazione Aktuality, investigava sulle frodi fiscali di diversi uomini d'affari connessi alle alte sfere politiche slovacche. In particolare le sue inchieste si erano focalizzate su un “imprenditore controverso”. Si tratta di Marián Kočner, che nell’autunno del 2017 era “apparso nelle cosiddette liste dei mafiosi slovacchi”. L’uomo aveva chiamato il giornalista al telefono minacciando lui e la sua famiglia se non avesse cessato di scrivere sul suo conto, allora “Jan lo ha denunciato alla procura ma questa querela non ha avuto seguito fin quando Jan è stato ucciso” ha ricordato Peter Bardyn, caporedattore di Aktuality. Partendo da questi fatti, sono in molti a ipotizzare un coinvolgimento dell’imprenditore nel duplice omicidio “Anche se dobbiamo presumere l’innocenza, uno dei 4 accusati ha denunciato Kočner per l’omicidio dei ragazzi, - ha detto Roman Kvasnica, legale della famiglia Kusnirova - c’è un testimone segreto che sta collaborando, questo omicidio è maturato nel senso di impunità di chi si crede potente per proteggere i suoi interessi”. Kočner è considerato un personaggio vicino ad alti funzionari di Stato, come ha ricordato sempre l’avvocato Kvasnica: “Quello che è stato scoperto è terribile, Kočner aveva un contatto giornaliero con l’ex procuratore generale Trnku, abbiamo chiesto alla polizia la trascrizione di questo filmato, questo fa capire contro chi combatteva Jan, contro questo mostro di corruzione”. I filoni d’inchiesta di cui si occupava Jan Kuciak non riguardavano solo l’imprenditore Kočner ma anche “un altro oligarca slovacco considerato vicino al governo, Miroslav Bodor, e i fondi europei utilizzati dai clan e dalla ‘ndrangheta italiana nelle terre a ovest della Slovacchia” come ha ricordato Peter Bardyn. Per questo motivo non si può escludere l’ipotesi di mandanti multipli per l’omicidio dei due ragazzi come ha sostenuto alla giornalista Maria Grazia Mazzola il legale della famiglia Kuciak: “I mandanti possono essere più di uno e questa è un’ipotesi investigativa. Jan e Martina sono stati assassinati per le inchieste sugli scandali finanziari e le implicazioni del governo, sugli interessi internazionali degli oligarchi, Marian Kočner aveva connessioni con esponenti del governo e della polizia. Io credo sia stata la mafia dei colletti bianchi a uccidere Jan e Martina”. A dimostrare questa possibilità, l’ultima indagine che il giornalista non è riuscito a concludere il cui materiale è stato pubblicato integralmente dalla redazione di Aktuality. Questi documenti hanno causato un terremoto all’interno della scena politica slovacca causando le dimissioni del premier Robert Fico e del ministro dell’Interno Robert Kalina sospettati di essere a conoscenza di presunti legami con la ’ndrangheta di alcuni membri dell’esecutivo. Inoltre sono stati arrestati 7 italiani, tra i quali Antonino Vadalà, proprietari di diverse aziende in Slovacchia, poi scarcerati per assenze di prove. Oggi Vadalà è comunque in carcere in Italia per traffico internazionale di droga con il Sudamerica e su di lui pende un’inchiesta della dda di Reggio Calabria. Molti sono ancora i punti interrogativi da risolvere, quel che è certo è che Jan Kuciak è stato assassinato insieme alla sua fidanzata da un gruppo di fuoco perchè era riuscito ad aprire quel vaso di Pandora che in molti si erano rifiutati addirittura di vedere. Seguendo una passione, quella di fare domande, nata durante la sua infanzia e che poi si è tramutata in “volontà di cambiamento della realtà e del suo paese”.
Guarda lo speciale #AllForJan da min 02.12 a min 13.09
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