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morra nicola c imagoeconomica 2di Karim El Sadi
Il Presidente della Commissione parlamentare antimafia annuncia: "Istituiremo comitati su Massoneria e Trattativa Stato-mafia"

Si è messo subito all'opera Nicola Morra, il senatore cinque stelle succeduto a Rosy Bindi alla presidenza della Commissione parlamentare Antimafia. Il neo presidente ha annunciato, nel corso di un'intervista all'agenzia ANSA, i prossimi provvedimenti da prendere in tema di lotta alla criminalità organizzata. Tra questi: eliminare il segreto di Stato, tornare ad indagare sulla massoneria, istituire un 'bollino blu' per gli appartenenti agli ordini professionali, che certifichi la loro moralità, vigilare affinché i trattati internazionali per riportare in Italia i latitanti (come Amedeo Matacena) vengano applicati e istituire un Comitato sulla Trattativa Stato-Mafia, "per approfondire le responsabilità di chi ha trattato con Cosa nostra" in modo da ridare una chiave di lettura politica a quanto avvenne nel periodo delle stragi '92-’94.

Lo sguardo verso l’Europa
Morra ha rivelato di voler contare sull'appoggio dell'Europa per la lotta alla mafia tramite il rafforzamento della cooperazione giudiziaria europea ed internazionale e il superamento delle difficoltà nell'ambito delle rogatorie internazionali. A questo riguardo il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia ha dichiarato: "Uno degli obiettivi sarà convincere tanti Stati, non soltanto dell'Ue, ad accettare suggerimenti normativi da parte della Repubblica italiana, che ha una legislazione antimafia e antiterrorismo all'avanguardia". L'attenzione è rivolta all'estero soprattutto per fare rete contro i tentacoli della criminalità, che lambiscono più continenti. "Molte organizzazioni criminali - ha spiegato - hanno teste di ponte a Malta, in Albania o Slovacchia, dove hanno già avviato attività. Ci sono Paesi, sopratutto quelli del vecchio blocco comunista, e l'Africa subsahariana, che rappresentano grosse opportunità di business per le mafie”.

Basta Segreti di Stato
Il Presidente insediatosi lo scorso 14 novembre ha da subito posto particolare attenzione sulle logge massoniche in italia e la loro influenza nel campo politico e criminale. Per questo uno degli obbiettivi proposti a breve termine della Commissione è istituire un Comitato sulla massoneria. Secondo Morra "il nostro Paese ha visto proliferare un numero impressionante di logge deviate, alcune delle quali hanno segnato la storia politica oltre che criminale del Paese". A questo proposito Morra ha ribadito con forza l'importanza di fare chiarezza sulla Trattativa Stato-Mafia e sulle stragi dei primi anni '90, costituendo un ulteriore comitato "per approfondire le responsabilità di chi ha trattato con Cosa nostra". "Chi ha governato il Paese deve anche accettare la possibilità di essere 'scannerizzato'. - ha sottolineato rivolgendosi anche ai partiti oggi all'opposizione, come Forza Italia - In alcuni casi il fatto di consentire il segreto di Stato rappresenta un indebolimento dello Stato piuttosto che una testimonianza di forza. Lo stato è solido quando accetta anche di riconoscere sue responsabilità su eventuali errori commessi". Altri comitati che nasceranno riguarderanno la frontiera dell'azzardo online, "per come si sta diffondendo", e inoltre 'mafie e sport' poiché, come è stato dimostrato, "chi controlla le frange del tifo organizzato può anche rappresentare la voce dell'antistato". In tema 41bis Nicola Morra è stato inamovibile sulla propria contrarietà ad eventuali ammorbidimenti o revisioni del sistema carcerario duro "dobbiamo essere fermi" ha sentenziato. Infine è in progetto l'idea di creare uno strumento in grado di contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia.

Bollino blu
Una soluzione "potrebbe essere - secondo Morra - l'istituzione di un 'bollino blu' per gli iscritti ai vari ordini professionali". "Penso - ha spiegato - ad una sorta di controllo di filiera etica che possa rappresentare una certificazione di moralità". Per concludere il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia ha dato la propria opinione riguardo le novità introdotte dal dl sicurezza sulla possibilità di vendere i beni confiscati affermando che "qualora dovessimo registrare il fallimento dell'esperienza, noi per primi accetteremmo la lezione per fare i correttivi necessari".

Foto © Imagoeconomica

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