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saviano roberto con scorta c imagoeconomicadi Davide de Bari
Alcuni siti ipotizzano provvedimenti imminenti. Il Viminale: “Non ci sono novità”
C’è la probabilità che allo scrittore di Gomorra, Roberto Saviano, sia presto ridotta o annullata la scorta. “Al momento non ci sono novità” ha fatto sapere il Ministero dell’Interno in quanto la decisione non è stata ancora presa. A gettare dubbi sulla riduzione o meno sarebbe “la mancanza di elementi sull’esposizione a rischio” e il rimbalzo tra un prefettura e l’altra. L’ipotesi è stata avanzata ieri dalle testate online 24.it e poi ripresa da Dagospia riguardo l’annullamento o riduzione della scorta allo scrittore. Secondo la testata 24.it, il Viminale vorrebbe togliere la scorta fissa che da dodici anni protegge il giornalista. La motivazione? La revisione della spesa pubblica chiesta dal ministro dell’Economia Tria, visto le manovre imminenti da sostenere. In merito alle scorte, si ipotizza che il Viminale potrebbe anche costituire una task force per rivedere i costi degli equipaggiamenti e delle auto.
Ufficialmente il ministero ha smentito questa ricostruzione e non risulta neanche che la Prefettura di Napoli abbia deciso in tal senso.
Nei primi di luglio, il Comitato per l’ordine e la sicurezza di Roma, guidato dalla prefetta Paola Basitone, ha preso in esame la richiesta del ministero riguardo la scorta di Saviano. Il comitato non ha deliberato nulla, perché Saviano non risiede nella capitale. La decisione è così passata ai territori di Napoli e Caserta, dove lo scrittore ricevette le minacce. Anche la prefettura di Napoli, presieduta da Carmela Pagano, che guida il Comitato per l’ordine e la sicurezza, ha rimbalzato la decisione a Caserta e Roma. “A Napoli non esistono riscontri sui rischi per l’incolumità di Saviano” ha detto la prefetta. Sia la prefettura casertana e che quella capitolina non hanno espresso ancora alcun parere.
A quanto pare sembra che nei confronti dello scrittore non vi sarebbero rischi tali da mantenere la scorta di primo livello. Questo perché c'è chi sostiene che i capimafia del clan dei Casalesi da cui aveva ricevuto le minacce, che lo portò ad essere scortato dal 13 ottobre 2006, in questo momento sono tutti in carcere. In passato anche una relazione della Squadra Mobile di Napoli, guidata dall’allora vice questore Vittorio Pisani, non evidenziò alcun allarme. Ma è noto che la criminalità organizzata non dimentica.
Lo scorso giugno, il ministro dell’interno Salvini, in merito alla questione della scorta a Saviano, ha detto: “Saranno le istituzioni competenti a valutare se Saviano corra qualche rischio, perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani”. Alla provocazione del ministro, Saviano ha poi risposto con un video messaggio in cui ha detto: “Credi che io sia felice della mia vita blindata? Non mi fai paura. Buffone”. Ora l’ultima parola sulla vicenda spetta all’Ucis (Ufficio interforze per la sicurezza personale).

Foto © Imagoeconomica

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