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genchi gioacchino c imagoeconomicaSi riapre lo scenario del doppio cantiere?
di Stefania Limiti
E’ una assoluzione che fa notizia, non c’è dubbio. Certo, aspettiamo le motivazioni. Chiaro. Ma intanto il poliziotto Giuseppe De Michele, in servizio presso la polizia stradale di Cefalù all’epoca della strage del 23 maggio 1992, è stato assolto dal Tribunale penale di Caltanissetta, con la formula “perché il fatto non sussiste” - la vecchia assoluzione con formula piena - dall’accusa di aver calunniato il super consulente del Gruppo investigativo “Falcone-Borsellino” Gioacchino Genchi (in foto). De Michele era stato denunciato dalla DDA di Caltanissetta (Genchi si costituì parte civile) dopo le sue pesanti affermazioni fatte in sede di dibattimento durante il processo Capaci/Bis. Aveva sostenuto, pur nella non linearità dei suoi ricordi, che Genchi gli avrebbe intimato di modificare una sua relazione redatta il 26 maggio nella quale scriveva di aver visto un furgone bianco lungo l’autostrada di Capaci, fermo presso lo svincolo dove c’erano anche operai della Sip (l’allora compagnia telefonica), la sera prima dell’attentato. Il 1° giugno cambiò versione: il lungo dell’avvistamento non era lo svincolo ma l’area abitata del paese, un cambio assai significato ai fini della comprensione delle dinamiche della strage in cui morì il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della sua scorta. Soprattutto perché altri testimoni parlano del furgone bianco avvistato lungo l’autostrada nel punto del grande botto, ma nessuno dei pentiti che hanno consentito l’attuale ricostruzione della strage ha mai parlato del furgone. L’assoluzione di De Michele, assistito dagli avvocati Ermanno Zancla e Paolo Grillo, rafforza l’ipotesi che il furgone non sia una invenzione? Certamente sarà fondamentale leggere le motivazioni, lo ripetiamo, per capire i motivi di una decisione che l’accusa sicuramente non si aspettava e che ha tutta l’aria di riaprire scenari negati, perfino derisi, sinteticamente noti quelli del doppio cantiere per la strage: mafia ma non solo.

Foto © Imagoeconomica

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